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Economia

Industria manifatturiera novarese: la produzione torna a crescere

Dopo otto trimestri, in aumento sia produzione che fatturato. Ma sul futuro domina la cautela. Rovellotti: "Questi risultati confermano l'impegno e il potenziale delle nostre imprese"

Chiusura d’anno all’insegna del segno "più" per l’industria manifatturiera novarese, che nel quarto trimestre 2013 vede crescere, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia la produzione, in aumento del +3,1%, che il fatturato, salito del +3,4%.

Le variazioni, pur positive, non riescono tuttavia a compensare le flessioni registrate nei trimestri precedenti: considerando l’intero 2013, pertanto, la produzione risulta calata mediamente del -2,1% e il fatturato del -1,8%.

La 169esima "Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera" vede Novara posizionarsi al primo posto nella classifica delle performance produttive provinciali: tutti i territori evidenziano variazioni positive, ad eccezione del Verbano-Cusio-Ossola e di Vercelli, con una media regionale che si attesta al +0,9%.

In provincia di Novara l’indagine ha coinvolto 150 imprese, per un totale di oltre 8.700 addetti ed un fatturato superiore ai 2,6 miliardi di euro.

"Dopo otto trimestri consecutivi chiusi in negativo - ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Novara Paolo Rovellotti - si registra un’inversione di tendenza, con dati più incoraggianti di tutte le altre provincie piemontesi. Questi risultati confermano l’impegno e il potenziale delle nostre imprese, che continuano a cercare nuove modalità per andare avanti in un contesto tutt’altro che favorevole, ma che, anzi, ostacola pesantemente l’attività d’impresa. È tempo che la classe politica faccia finalmente la sua parte e si impegni a sua volta sul fronte della continuità, dell’ innovazione e della sburocratizzazione".         

L’aumento complessivo della produzione industriale è sostenuto da tutti i comparti di attività economica, in particolare dal metalmeccanico, la cui performance si attesta al +4,3% (+4,5% per le sole rubinetterie) e dal tessile-abbigliamento, il cui output cresce del +4,2%. Inferiori alla media provinciale, ma comunque positivi anche i risultati dell’alimentare (+2,1%) e della chimica-gomma-plastica (+1,2%).

Il confronto con il quarto trimestre 2012 vede aumentare il fatturato, che rispetto all’anno precedente si accresce complessivamente del +3,4%, con risultati che vanno dal -0,4% della chimica-gomma-plastica (unico comparto ad evidenziare una flessione) al +5,4% dell’alimentare. Si registra, inoltre, un aumento generalizzato del fatturato estero, con un incremento medio del +5,7%, sostenuto da tutti i comparti di attività economica, alimentare in testa (+13,7%).

Nonostante l’inversione di tendenza riscontrata nel periodo in esame rispetto alle rilevazioni precedenti, gli imprenditori rimangono estremamente cauti sul fronte delle prospettive future: le previsioni per il trimestre gennaio-marzo 2014, infatti, continuano ad essere negative per tutti i principali indicatori congiunturali.

Oltre il 30% degli intervistati dichiara di aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte del 20% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -10,5 punti percentuale. Le previsioni pessimistiche prevalgono di poco anche relativamente al fatturato, atteso in flessione dal 29,8% degli imprenditori, quota che supera di 9,1 punti percentuale quella degli ottimisti.

Aspettative ancor meno favorevoli vengono espresse nei confronti degli ordinativi interni, il cui saldo ottimisti/pessimisti supera i -19 punti percentuale. Più omogenee le previsioni espresse in merito alla domanda estera, rispetto alle quali prevale un’attesa di stazionarietà: il 15,8% degli intervistati prevede un aumento delle commesse estere, mentre il 15,1% ne ipotizza un calo, con un conseguente saldo di opinione pari a -0,7 punti percentuali.

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