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Economia

Lavoro: in Piemonte primi segnali di ripresa

Secondo i dati Istat relativi al 2015, nella regione aumentano gli occupati (+26mila) e diminuiscono i disoccupati (-21mila)

Migliora la situazione del mercato del lavoro in Piemonte.

I dati dell'Istat relativi al 2015 evidenziano infatti un aumento di 26mila occupati e una flessione di 21mila disoccupati, stimati nell’ultimo anno in 205mila unità. Tale valutazione appare tendenzialmente in linea con le cifre elaborate dalla Regione e rese note lunedì scorso, relative ai disoccupati che si sono dichiarati disponibili al lavoro e registrati presso i Centri per l’impiego e l’Inps.

Tornando ai dati Istat, il tasso di occupazione sale di 1,4 punti percentuali, attestandosi al 68,1% nella fascia 20-64 anni, e quello di disoccupazione scende dall’11,3% del 2014 al 10,2%. La performance piemontese sul lato dell’occupazione (+1,5%) dipende dall’aumento degli occupati in età matura, particolarmente evidente nella classe 55-64 anni, dove il tasso relativo, fermo al 46,3% nel 2014, supera il 50%, mentre resta invariato, poco sopra il 18%, malgrado gli sforzi, l’indice dell’occupazione giovanile.

Il saldo interannuale risulta positivo per tutti e tre i macro-settori, con un tasso di incremento più marcato per l’agricoltura, per merito del lavoro autonomo, ma con spunti significativi anche nel ramo commerciale e turistico (+ 16mila unità) e nell’industria manifatturiera (+9mila addetti), mentre ristagna l’occupazione nelle costruzioni, dove si assiste ad un travaso verso il lavoro alle dipendenze, e negli altri comparti del terziario. Secondo le attese, aumenta il lavoro a tempo indeterminato, fenomeno frutto della spinta impressa dall’esonero contributivo concesso con la legge di stabilità 2015.

La disoccupazione diminuisce soprattutto per effetto della flessione della componente giovanile e delle persone in cerca di primo impiego, ma si riduce anche la presenza di ex occupati. Il tasso di disoccupazione da 15 a 24 anni scende infatti di 4 punti percentuali, dal 42,2% al 38,1%. Migliora la performance femminile (-15mila unità su una flessione totale di 21mila) e fra le persone con ricerca attiva di lavoro prevale largamente la presenza di uomini (sono 111.000, rispetto a 94.000 donne). Il tasso di disoccupazione femminile resta comunque superiore, con un distacco che si è però sensibilmente ridotto (10,5%, contro 10%, rispettivamente).

Sul territorio, si osserva un miglioramento diffuso, più accentuato, guardando agli indicatori di base, nel Vco, che quasi si affianca alla provincia di Cuneo nella posizione di eccellenza detenuta a livello nazionale, specie per quanto riguarda i livelli di disoccupazione. Permane critica, all’estremo opposto, malgrado i passi in avanti compiuti nell’ultimo anno, la situazione delle province di Torino e di Alessandria, con tassi di disoccupazione a due cifre, mentre nelle altre province si resta al di sotto della soglia del 10%, e tassi di occupazione bassi, inferiori alla media regionale.

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