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Economia

Coronavirus, dal Piemonte la proposta di una legge per tassare l'e-commerce

Si chiama Web Tax Covid e punta a sostenere il commercio di vicinato, duramente colpito dalla pandemia. Cirio: "Una questione di giustizia economica e di rispetto della concorrenza"

Aumentare l'aliquota dal 3% al 15% sui fatturati delle grandi piattaforme di e-commerce e raddoppiarla fino al 30% per quelli maturati durante l'emergenza Covid-19, ma anche prevedere un risarcimento dell’80% del fatturato del 2019 per i negozi sottoposti alle limitazioni dell’attività a causa dell’emergenza sanitaria.

Questa in sintesi la proposta della Regione Piemonte, che chiede di modificare la normativa nazionale in materia di Web Tax, "per garantire condizioni di parità commerciale tra i colossi delle vendite on line e i negozi penalizzati durante la pandemia".

Il Piemonte propone anche la creazione di un fondo presso il Ministero dell’Economia e delle finanze, nel quale far confluire il gettito delle maggiori entrate da destinare interamente alle attività commerciali di prossimità attraverso le Regioni.

"La ratio è semplice, ovvero far partire tutti dallo stesso punto, in uno scenario in cui l’e-commerce nei primi mesi di quest’anno ha fatto registrare +31% anche grazie al fatto che i negozi erano chiusi a causa del Covid", ha spiegato il presidente della Regione Alberto Cirio, in una conferenza stampa con gli assessori al Commercio Vittoria Poggio, ai Rapporti col Consiglio e agli Affari legali Maurizio Marrone e il vicepresidente Fabio Carosso.

"Si è creata una distorsione della libertà di concorrenza e dell’equilibrio del mercato - ha aggiunto il presidente Cirio -. Mentre con la legge che propone il Piemonte entrerebbero nelle casse dello Stato 2,5 miliardi di euro, contro i circa 700 milioni previsti con l'aliquota attuale al 3%. Chiediamo che i ricavi della Web Tax Covid siano destinati interamente alle piccole attività commerciali, le botteghe artigiane, i nostri negozi di vicinato, colpiti duramente dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria. È una questione di giustizia economica e di rispetto della concorrenza".

La legge proposta dal Piemonte ha come obiettivo le grandi piattaforme online con ricavi pari o superiori a 750 milioni di euro. In questo modo la Regione punta a garantire un sostegno alle attività commerciali colpite dalle chiusure, ma anche a chi è rimasto aperto e danneggiato, però, dalla contrazione del mercato.

La Giunta ha annunciato anche l’avvio dal 1° dicembre fino a marzo 2021 di una campagna di comunicazione - attraverso spot tv e radio, redazionali e affissioni - per invogliare i consumatori a fare acquisti nei negozi tradizionali, in collaborazione con Ascom, Confcommercio, Uncem, Unioncamere Piemonte e Sistema Camerale, Confesercenti e Visitpiemonte.

"Vogliamo tenere le luci accese di tante attività - ha detto l’assessore al Commercio Vittoria Poggio - vogliamo tenere vivo il nostro tessuto produttivo che ha un valore attrattivo anche per il turismo. Una luce accesa è anche sinonimo di sicurezza nelle nostre città. Utilizzeremo dei testimonial per sensibilizzare i consumatori a fare acquisiti nei negozi tradizionali dove troviamo rapporti umani e di relazione che fanno bene alle persone".

"Non sappiamo quando arriveranno le ricadute del Recovery Plan - ha aggiunto l’assessore ai Rapporti col Consiglio e agli affari Legali Maurizio Marrone - ma siamo sicuri che il nostro obiettivo deve essere quello di arrivare vivi a quel momento e con le serrande alzate. Inizieremo presto con tutti i gruppi consiliari l'approfondimento necessario per arrivare a una approvazione che ci confermi prima Regione in Italia a presentare questo stimolo al Parlamento nazionale. Basta vantaggi per i giganti del web a discapito del nostro interesse nazionale e territoriale".

“Questa proposta vuole dare un segnale forte di attenzione ai nostri negozi che più di altri stanno pagando per il lockdown - ha sottolineato il vicepresidente Fabio Carosso -. I centri storici e i piccoli comuni restano vivi con la presenza delle attività commerciali che sono la linfa delle nostre comunità e che spesso sono riconosciute come eccellenze della Regione".

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