Welfare, due novaresi su tre andrebbero a vivere all'estero dopo la pensione
Più della metà degli novaresi (52%), infatti, teme che la propria pensione non sarà sufficiente e un ulteriore 26% vede molta incertezza all’orizzonteIl 54% punterebbe sulla previdenza complementare, mentre il 38% vede nella casa un bene rifugio per la vecchiaia
Dopo la pensione? La valigia. Perché di fronte alla prospettiva di assegni sempre più bassi, quasi due novaresi su tre (62%) si dicono disposti addirittura a trasferirsi all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età, senza trascurare la possibilità di fare nuove, piacevoli esperienze. È il quadro che emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare1. Più della metà dei novaresi (52%), infatti, teme che la propria pensione non sarà sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro, e un ulteriore 26% vede molta incertezza all’orizzonte. Fra i principali timori, quello di non poter sostenere le spese mediche di cui si potrebbe aver bisogno andando in là con gli anni (42%), dover gravare economicamente sulla famiglia anche per le necessità quotidiane (36%), o persino cadere in povertà assoluta (32%) e non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti (30%). Non si tratta solo di pessimismo. A gettare ombre sul futuro pensionistico degli abitanti di Novara sono anche le difficoltà del presente, a partire dalla precarietà del lavoro (54%) e da una generale difficoltà a risparmiare per la vecchiaia (44%). Preoccupano anche l’instabilità dello scenario economico (42%) e normativo (38%) del momento, e il timore di imprevisti e spese straordinarie, che costringano a metter mano al portafoglio anzitempo (34%) Ma quali sono le misure di welfare a cui guardano gli abitanti di Novara per integrare la pensione e prepararsi agli anni della vecchiaia? Più della metà dei novaresi (54%) punterebbe sulla previdenza complementare: di questi, il 78% con un fondo pensione, il 19% con un piano individuale di risparmio e il restante 4% stipulerebbe una polizza assicurativa. Ciò che conta, dicono gli abitanti di Novara, è pensarci per tempo, fin da giovani (32%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (40%). Inoltre, se il 38% dei novaresi investirebbe nel mattone, per il 28% la soluzione è tenere i soldi sul proprio conto corrente, mentre per un ulteriore 26% la soluzione è investire i propri risparmi sul mercato finanziario. Ma a chi si rivolgono gli abitanti di Novara per farsi consigliare? Il 44% si affiderebbe a un consulente, mentre il 38% si muoverebbe in maniera autonoma, cercando informazioni sul web (20%) o decidendo da sé (18%). Un altro 30% si rivolgerebbe all’agente assicurativo, il 20% alla propria banca, mentre per una quota analoga le figure di riferimento sono familiari, colleghi o amici. “Integrare la pensione di base con una rendita complementare è sempre più una necessità per gli italiani”, afferma Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua. “Occorre essere lungimiranti, giocare d’anticipo e quindi comprendere l’importanza di costruire per tempo, con una forma di welfare appropriata, una vecchiaia serena giorno dopo giorno. Ed è proprio questo uno dei punti chiave del nostro Osservatorio, l’iniziativa che abbiamo lanciato quest’anno per monitorare l’attenzione e la propensione degli italiani rispetto al macro tema del welfare. Analizzando i risultati della ricerca emerge come i nostri connazionali stiano in effetti sviluppando una sensibilità al tema del futuro pensionistico e agli strumenti e opportunità disponibili." 1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.