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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Anddos sostiene la Rainbow run nella lotto contro l'omofobia

Domenica 17 Novara sarà attraversata dalla coloratissima corsa non competitiva contro ogni forma di discriminazione nel confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali

L'Associazione Nazionale ANDDOS, contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale, sposa il progetto della Rainbow Run che domenica 17 maggio colorerà le strade di Novara con una corsa non competitiva per accendere i riflettori nella lotta contro omofobia, bifobia e transfobia.

“Un plauso al Comune di Novara, città modello nell'educazione alle differenze, che ha dato il patrocinio a questa significativa manifestazione – sottolinea il presidente nazionale Mario Marco Canale di ANDDOS – i nostri grandissimi apprezzamenti alle associazioni Novar Arcobaleno e V-Events per il loro impegno  nell'organizzazione e nella promozione di questo appuntamento e per la loro opera quotidiana di  sensibilizzazione  su temi così importanti che non riguardano solo la comunità LGBTI ma tutta la collettività. Capita ancora troppo spesso che le persone LGBTI vengano giudicate non in quanto persone capaci come altre di aiutare e di amare il prossimo, ma in base a un aspetto privato: il loro orientamento sessuale. Vittima di questa superficialità discriminatoria non è solo l'omosessuale, è la società intera. Siamo tutti noi, costretti ad assistere ad aggressioni e molestie contro innocenti, gesti che consideriamo estranei alla vita civile. E quando accade questo, chiunque può essere il prossimo oggetto di persecuzione nella società. La discriminazione è un nemico subdolo. E così la violenza che ne genera. E, dietro questa violenza, c'è una parola triste e carica di odio: omofobia. Che si inventa un pregiudizio e un nemico da ccusare, umiliare, prendere a pugni. E spesso si sottovaluta il fatto che questa violenza può scagliarsi contro chiunque. Anche contro tuo fratello al lavoro o tuo figlio all'uscita di scuola. Dobbiamo allora affermare ogni giorno la cultura del rispetto, insegnando l'integrazione e l'accettazione dell'altro, giudicando una persona solo per il bene o il male che fa agli altri e non perché lo credi diverso. Nella vita certe differenze non devono generare paura o pregiudizi. Ma, anzi, possono solo che migliorarci. Una delle condizioni necessarie per contrastare l’omofobia nella società è promuovere condizioni di civiltà”.

"Nelle discriminazioni si può generare dunque un circolo vizioso: ignoranza-diffidenza-paura-ostilità-odio. Manca, dunque, la convinzione che le differenze siano una ricchezza, come sostiene l'Anddos. Manca un’educazione alle diversità, e la consapevolezza che ogni maggioranza altro non è che un insieme di minoranze. Sono fondamentali la famiglia e la scuola. Se i ragazzi trovassero sostegno per la costruzione delle loro identità in uno di questi due ambienti, o in entrambi, crescerebbero più protetti e più sicuri. Può sembrare retorico, ma gli antidoti alle discriminazioni sono proprio la conoscenza, l’amore e il rispetto per l’altro. Basterebbe essere almeno buoni genitori e buoni insegnanti, correttamente informati e senza pregiudizi".

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