Al Santa Cruz torna il Piano Bistrot, breve menù di generi e stili musicali al gusto di pianoforte
Le prime note del “pentatonico” africano iniziarono la lunga storia del suono e del modo di comunicare quel “qualcosa” che le parole, molto poche 3000 anni fa, non potevano contenere da sole. L’istinto di sopravvivenza, alla base dell’evoluzione della vita, portò l’uomo a sviluppare sistemi sempre più efficienti e complessi per le necessità del proprio stomaco, ma apparve presto indispensabile alimentare anche il proprio mondo interiore. E l’uomo lo fece con l’arte. Questa “fame” permise all’uomo di evolversi spiritualmente. La musica fu solo uno dei modi di esprimere il colore delle proprie emozioni: quel “sentire dentro” diede forma a pensieri e ideali, fino a concretizzarsi in vere e proprie conquiste sociali. E dove c’è l’arte, ci sono gli artisti, e con loro c’è gente che parla, ascolta e produce vita: nuove tendenze si incontrano di volta in volta nei luoghi scelti per l’occasione. Citando il grande Paolo Conte, “…dove c’è un piano, intorno c’è sempre gente che fa baccano…”. L’insegna del luogo scelto per l’occasione porta la scritta “Piano Bistrot” e nella locanda verrà servito un menù leggero, fatto di generi e stili musicali ispirati alla tradizione della musica occidentale, innaffiate qua e là da sorsi di storia e curiosità.
Ai fornelli nessuno chef, ma un semplice cuoco, Roberto Bassetti, con l’esperienza giusta di sale e pepe, di bianco e nero, per farvi gustare un po’ di ricette al gusto di avorio ed ebano…