Teatro: al Faraggiana, per la prima volta a Novara, Mario Perrotta con "In nome del padre"
Venerdì 28 agosto, per la prima volta a Novara, sul palco del Teatro Faraggiana arriva Mario Perrotta con lo spettacolo "In nome del padre".
L'appuntamento, inizialmente in programma a febbraio e poi ad aprile ma rinviato a causa dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus, rientra nell'ambito della stagione Maschi&Femmine realizzata con il contributo di Compagnia di San Paolo come main sponsor.
Abbonamenti e biglietti acquistati per le date precedenti sono da ritenersi ancora validi.
Lo spettacolo
Interamente scritto e diretto da Perrotta, "In nome del padre" nasce da un intenso confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati, che alle relazioni familiari ha dedicato gran parte del suo lavoro.
"Un padre. Uno e trino. Niente di trascendentale: nel corpo di un solo attore tre padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. Sulla scena li sorprendiamo ridicoli, in piena crisi di fronte al 'mestiere più difficile del mondo'. I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di altrettanti dialoghi mancati, l’orizzonte comune dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, si ritrovano nudi, con le labbra rotte, circondati dal silenzio. E forse proprio nel silenzio potranno trovare cittadinanza le ragioni dei figli". Mario Perrotta
"Il nostro tempo è il tempo del tramonto dei padri. Ogni esercizio dell’autorità è vissuto con sospetto e bandito come sopruso ingiustificato. I padri smarriti si confondono coi figli: giocano agli stessi giochi, parlano lo stesso linguaggio, si vestono allo stesso modo. La differenza simbolica tra le generazioni collassa. Il linguaggio dell’arte - e in questo progetto di Mario Perrotta che ho scelto di accompagnare, il linguaggio del teatro - può dare un contributo essenziale per cogliere sia l’evaporazione della figura tradizionale della paternità, sia il difficile transito verso un’altra immagine, più vulnerabile ma più umana, di padre". Massimo Recalcati