Teatro: sul palco del Coccia arriva "Moi"
Mercoledì 5 aprile sul palco del Coccia va in scena lo spettacolo "Moi", scritto da Chiara Pasetti e dedicato a Camille Claudel, per la regia di Alberto Giusta e con Lisa Galantini. Il testo dello spettacolo è contenuto nel libro "Mademoiselle Camille Claudel e Moi".
I costumi sono stati realizzati da Morgan-Maison Clauds Morene di Novara, che per l'occasione ha "cucito" due abiti. Il primo è un abito di un rosa "aranciato" di raso di cotone composto da una gonna molto larga con strascico e una struttura che consente di creare l’ampiezza sul fondoschiena e una giacca, con corpo sciancrato e maniche a palloncino realizzate grazie a giochi di tulle e ad un unico bottoncino. Durante lo spettacolo, la protagonista si trova, poi, a levarsi l’abito e qui appare il secondo abbinamento realizzato da Morgan. "Insieme alla mia sarta - spiega - abbiamo realizzato una camicia con pizzi e rouge, decisamente scollata, cucita con un tessuto di lino color crema e unita a un paio di culotte lunghe fin sotto il ginocchio, molto simili, come forma, ai pantaloni dei soldati russi; sempre dello stesso colore. Era importante creare abiti funzionali al teatro sia dal punto di vista visivo e della resa sia dal punto di vista pratico: di grande effetto, quindi, ma anche robusti tanto da poter essere lavati spesso".
LO SPETTACOLO. Voler raccontare oggi un personaggio come Camille Claudel, scultrice francese morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico, è un privilegio e insieme una sfida. Ci vuole la giusta dose di follia e di pragmatica lucidità. Non è una femmina facile, incarna un universo scomodo perché di talento eccelso, si muove sul palcoscenico della vita come un animale ruvido e fragile al contempo, e non si comporta mai da vittima anche se è lei stessa vittima della società maschilista in cui vive. Lisa Galantini, sapientemente diretta da Alberto Giusta, ne rende concrete e moderne le infinite sfumature.
Lo spettacolo rende omaggio alla sua vocazione e alla sua complessa personalità, e vuole regalare allo spettatore quella lezione artistica e umana che lei ha incarnato: semplicità intesa come ricchezza e cura febbrile del particolare al servizio del tutto che diventa, nelle sue mani, sublime.
Lo spettacolo è prodotto dall’Associazione culturale "Le Rêve et la vie" in collaborazione con il Teatro della Tosse di Genova.