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Novara tra le città che ignorano il protocollo antismog

Arriva l'allarme di Legambiente sul mancato rispetto protocollo interregionale

“Se non si cambierà passo adottando misure davvero drastiche ed efficaci contro l'inquinamento anche il Piemonte sarà chiamato a pagare pesanti sanzioni europee". A parlare è Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. "Siamo ancora in attesa che la Regione, dopo più di 3 anni di gestazione, approvi il nuovo “Piano regionale antismog” e che tanti sindaci, anziché fare la danza della pioggia, recepiscano le seppur limitate misure previste dal protocollo padano antismog e attuino a livello locale provvedimenti strutturali a favore di una mobilità nuova”.

Novara è tra le 16 città piemontesi che non si sono ancora adeguate al protocollo interregionale, insieme agli altri capoluoghi Asti e Biella. Dal report Mal’Aria emerge che, nel 2017 in ben 6 capoluoghi piemontesi su 8 è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo. Le città della nostra regione conquistano le non ambite prime posizioni della classifica nazionale: Torino guida la classifica con il record negativo di 112 giorni di livelli di inquinamento atmosferico illegali; Asti fa registrare il sesto peggior dato nazionale con 98 giorni di superamento, seguita da Vercelli diciannovesima con 82 sforamenti, Novara ventitreesima con 72, Biella  trentadueesima con 46 giorni oltre i limiti. 

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