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Novara: il cimitero del commercio

Piazza Martiri diventa "Cimitero cittadino del commercio", CasaPound sostituisce la targa per protesta contro la pedonalizzazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Piazza Martiri cambia nome e diventa "Cimitero cittadino del commercio".

Il blitz è di CasaPound Italia, che ha sostituito la targa della piazza principale di Novara, in opposizione al progetto di renderla totalmente pedonale, un progetto ''oscuro e meramente propagandistico'' che secondo Cpi rischia di dare ''il colpo di grazia all'economia cittadina''.

"Per quanto condivisibile il principio di rendere il centro città più vivibile e in parte al riparo da traffico e smog, rimaniamo perplessi sulla reale fattibilità e utilità di una simile iniziativa in questo momento di crisi disastroso'', sottolinea Simone Gaiera, responsabile provinciale di Cpi, secondo cui ''restano aperte molte zone d'ombra sulle eventuali ricadute positive di questo progetto'', mentre ancora ''non è stata fatta chiarezza né su dove saranno reperiti i fondi necessari all'opera, né su quali saranno le nuove zone adibite a parcheggio, visto che con la chiusura della piazza si perderanno ben 140 posti auto''.

Inoltre, ''la chiusura dell'area alle auto e le carenze del servizio di trasporti pubblici (inutile mettere l'accento sulla disastrosa condizione in cui versa la Sun), invoglieranno veramente i cittadini a recarsi nel futuro 'Salotto di Novara' - si domanda Gaiera - o si rischierà che per le compere si preferiranno i centri commerciali, andando così a colpire ulteriormente i commercianti del centro? Chiediamo quindi con fermezza la più totale trasparenza su questo progetto prima che esso venga approvato ed avviato - sottolinea il coordinatore di CasaPound Italia -. E chiediamo, in modo ancora più netto, la valutazione della sua reale necessità a fronte di problemi ben più tragici, a cominciare dall'emergenza abitativa che sta colpendo sempre più famiglie di Novara e del suo hinterland. Non vorremmo infatti - conclude Gaiera - che questa fosse l'ennesima operazione di facciata messa sul piatto delle prossime elezioni comunali da quelle stesse forze politiche che trovano sempre gli investimenti necessari alla loro perenne campagna elettorale ma poi sono pronte a rispondere picche a ogni richiesta di fondi per un'edilizia sociale realmente vicina ai cittadini, usando la crisi come alibi per il più totale immobilismo".

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