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Chiamparino e la Regione a Novara per incontrare il territorio

A Palazzo Natta, il governatore del Piemonte e la sua Giunta hanno incontrato i sindaci del Novarese e, prima, i rappresentanti delle forze sociali, politiche e produttive. Chiamparino: "La Regione deve continuare ad essere un punto di riferimento per i piemontesi"

Il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, con la sua Giunta, è tornato a Novara ieri, venerdì 14 novembre, per incontrare il territorio e fare il punto sulla situazione attuale della Regione.

Il presidente Chiamparino - insieme al vice presidente Reschigna ed agli assessori Ferrari, Balocco, Cerutti, De Santis, Ferrero, Ferraris, Pentenero, Saitta e Valmaggia - ha avuto modo di confrontarsi con i rappresentanti delle forze sociali, politiche e produttive, i sindaci degli 88 Comuni del Novarese e il presidente della Provincia Matteo Besozzi. All'incontro erano presenti anche il Prefetto Castaldo e la senatrice novarese Elena Ferrara.

"Occasioni di incontro come questa - ha detto Chiamparino - sono per noi importanti e utili, perchè rappresentano un momento di scambio di informazioni".

E proprio sulle informazioni riguardo lo "stato di salute" del bilancio della Regione si è concentrato il discorso del governatore, che ha però prima voluto spendere due parole sull'emergenza maltempo che sta interessando tutto il Piemonte, e il Novarese. "Lunedì - ha spiegato Chiamparino - firmerò una lettera in cui si chiede al Governo di estendere lo stato di calamità naturale anche alla parte nord orientale del Piemonte, oltre che all'Alessandrino. Ho già invece firmato una lettera indirizzata al Ministro dell'Economia per chiedere di tenere fuori dal patto di stabilità le somme che i Comuni spendono per eseguire interventi di messa in sicurezza del territorio. Contiamo inoltre di riuscire a mettere a bilancio le risorse necessarie a fronteggiare i danni causati dal maltempo".

Un tema, quello dell'emergenza maltempo, che sta molto a cuore dei sindaci e degli amministratori locali, che in più di uno hanno preso parola proprio per chiedere alla Regione un aiuto perchè sia permesso ai Comuni di fare gli investimenti necessari per gli interventi sul territorio proprio per prevenire situazioni di emergenza. "I soldi per intervenire ( ad esempio sugli argini dei fiumi) ci sono - ha detto più di un sindaco - ma a causa del Patto di Stabilità non li possiamo usare, sono bloccati!".

Per quanto riguarda il bilancio e lo stato di salute della Regione, invece, Chiamparino ha precisato: "Dopo il giudizio di parificazione della Corte dei Conti sul bilancio 2013, è certo che il disavanzo della Regione è di 2,5 miliardi, che potranno diventare 5 se la Corte Costituzionale accoglierà il ricorso della sezione di controllo della stessa Corte dei Conti su come vanno considerati i fondi del decreto legge 35 per il pagamento dei fornitori. Per il 2015 rimarrebbero solo risorse per sanità, trasporti, cofinanziamento dei fondi europei e personale, ma non per cultura, turismo, diritto allo studio e politiche sociali. Per reagire a questa situazione e garantire la crescita economica e la coesione sociale del Piemonte, abbiamo deciso di ottenere risparmi con la riorganizzazione delle sedi decentrate e delle società partecipate, con la riduzione del personale ricorrendo alle opportunità offerte dalla normativa. Inoltre,  abbiamo chiesto al Ministero dell’Economia di poter spalmare le rate di ammortamento dei mutui per i prossimi due anni. Siccome non potevamo fare a meno di ritoccare la fiscalità, si è scelto di aumentare l’addizionale Irpef soprattutto sugli scaglioni oltre i 50mila euro di reddito, in modo da chiedere un contributo maggiore a chi guadagna di più e nulla ai 2 milioni di piemontesi che hanno un reddito fino a 28mila euro, di incrementare del 10% il bollo auto per le vetture oltre i 100 kilowatt (cioè 140 cavalli) e di non toccare l’Irap. Con tutte queste operazioni la Regione potrà uscire dall’attuale situazione di difficoltà ed essere nuovamente un soggetto in grado di pianificare politiche  utili alla comunità piemontese".

I sindaci del territorio hanno poi chiesto alla Giunta regionale chiarimenti in merito alle azioni che la Regione intende intraprendere per quanto riguarda i servizi socio-assistenziali, il trasporto pubblico locale, la sanità e la difesa del territorio e delle sue eccellenze (come riso, vino, miele e agroalimentare più in generale).

Per quanto riguarda la sanità, Chiamparino ha dichiarato che con la revisione della rete ospedaliera si potranno risparmiare 350 milioni in tre anni, per destinarne 150 per il piano di rietro e 250 per investimenti in tecnologie, edilizia e territorio, in modo da offrire servizi sempre più qualificati e ridurre la mobilità passiva verso la Lombardia, che proprio in questa zona tocca percentuali molto alte. In merito alla situazione locale, poi, il presidente ha annunciato che la riorganizzazione della rete ospedaliera comprenderà il progetto della Città della Salute di Novara, che sarà uno dei punti di eccellenza della sanità piemontese.

I rappresentanti di Camera di Commercio, Associazione Industriale, Api, Collegio Costruttori, Confagricoltura, Cia, Confartigianato, Cna, Confcommercio, Legacooperative, Cisl, Uil, Ugl hanno quindi posto l’attenzione su priorità come l’accesso al credito dei giovani imprenditori e delle piccole e medie imprese, i collegamenti con Milano- che devono essere più fluidi in occasione dell’Expo-, gli aiuti alle industrie e alle aziende agricole danneggiate dal maltempo nelle scorse settimane, l’utilizzo dei cassintegrati per effettuare lavori contro il dissesto idrogeologico, gli interventi sui fiumi e sui torrenti necessari per evitare danni all’agricoltura, il sostegno alle imprese che si aprono all’estero ed ai produttori caseari che devono fronteggiare il calo del prezzo del latte, l’avvio delle misure del nuovo Piano di sviluppo ruale, le difficoltà delle cooperative di pesca. 

Replicando ai vari interventi, il presidente Chiamparino e gli assessori si sono soffermati sulle iniziative in atto per l’internazionalizzazione, la semplificazione del rapporto tra pubblica amministrazione e il mondo delle imprese, sul supporto ai progetti per il rilancio del turismo e del commercio, sulle difficoltà che sta incontrando per le Regioni il negoziato sul Piano di sviluppo rurale con l’Unione Europea, sulla valorizzazione del riso tramite etichitettatura, sulla volontà di riorganizzare il decentramento amministrativo secondo aree vaste, con il trasferimento alle Province delle funzioni relative ad acqua e rifiuti.

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