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Dimissioni Leggero: Ferrara e Rossi tendono la mano

Una parte del Pd novarese tenta di "ricucire" lo strappo con il presidente dell'associazione "La Torre - Mattarella". Tace (per ora) la segreteria

Una parte del Pd novarese tenta di ricucire lo "strappo" maturato nei giorni scorsi che ha portato alle dimissioni di Roberto Leggero. Al momento la mano tesa arriva dalla senatrice Elena Ferrara (la sue elezione a segretaria del Pd fu ai tempi permessa proprio dalla componente che faceva riferimento a Leggero) e dal consigliere regionale Domenico Rossi (che però curiosamente sbaglia il nome dell'associazione antimafia presieduta proprio da Leggero), mentre la segreteria, così come altri esponenti di punta del Pd novarese non sembrano aver preso troppo male la dipartita dello "scomodo" ex compagno di partito.

La senatrice Elena Ferrara e il consigliere regionale Domenico Rossi intervengono sull'uscita dal Partito Democratico annunciate da Roberto Leggero, presidente dell'associazione Torre Mattarella (l'associazione si chiama in realtà "La Torre - Mattarella", ndr) e già candidato al parlamento per i Democratici nel corso dell'ultima campagna elettorale per le politiche. La lettera aperta di Roberto Leggero, con cui si rivolgeva ad amici e colleghi di partito, è stata pubblicata sugli organi di stampa locali e ha colpito tutto il panorama politico novarese. "Leggero - commenta la parlamentare oleggese - è una persona dalla cifra umana e dal bagaglio culturale rari e preziosi. Molto si è adoperato in questi anni per il partito e fin dalla sua costituzione abbiamo potuto contare sul suo contributo, spesso critico, ma sempre volto al bene comune".

Legalità, tutela del territorio, formazione e sviluppo sostenibile sono le tematiche più care a Roberto Leggero. "Questioni nodali all'interno del Pd nazionale affrontate anche dall'Assemblea nazionale di cui sono componente e che devono trovare riscontro in politiche adeguate. Spero davvero che questo strappo possa essere ricomposto; per quanto mi riguarda - conclude la Senatrice Pd - il confronto con Leggero non sarà condizionato da questa sua scelta, nel segno di una politica di confronto con la cittadinanza che applico al mio mandato e che tanto abbiamo condiviso durante la campagna elettorale di inizio 2013, impostata sull'ascolto e sulla presenza in tutto il territorio".

Un'impostazione che premiò il Partito Democratico, per la prima volta il partito più votato a Novara, e che ha poi caratterizzato la competizione elettorale più recente dello scorso maggio per le europee, regionali e comunali. Proprio il consigliere regionale Domenico Rossi ribadisce la necessità di non rinunciare al valore del confronto all'interno del partito: "Con le sue dimissioni il Partito Democratico perde una voce critica, libera che ha sempre avuto come orizzonte di riferimento il bene della nostra comunità". Una considerazione che riporta all'augurio che lo strappo si ricomponga: "Al di là dell'amicizia e della stima personale che mi lega a Roberto, mi auguro che ci ripensi. Da referente di Libera ho avuto modo di condividere con lui molte battaglie apprezzandone sempre il rigore e la profondità. Per questo motivo Roberto resta un interlocutore importante sul fronte della legalità e non solo".

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