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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Il doppiopesismo rosso: dalla palestra della Idem al fango di Miccoli

Ivan De Grandis, coord. prov. di Giovane Italia (Pdl) attacca duramente il doppiopesismo della sinistra e sfida l'On. Fabio Lavagno di Sel, colui che ha presentato l'interrogazione parlamentare sul giocatore greco Katidis, a presentare un'altra interrogazione inerente i fatti che coinvolgono il giocatore Fabrizio Miccoli

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Nel post odierno del suo blog, Ivan De Grandis, coordinatore provinciale di Giovane Italia (Pdl) e cons. comunale di Vinzaglio attacca duramente il doppiopesismo della sinistra, sfida l'On. Fabio Lavagno di Sel, colui che ha presentato l'interrogazione parlamentare sul giocatore greco Katidis, a presentare un'altra interrogazione inerente i fatti che coinvolgono il giocatore Fabrizio Miccoli e attacca duramente l'ormai ex ministro Josefa Idem.

Il doppiopesismo colorato di rosso: dalla palestra della Idem al fango di Miccoli
C’è un’Italia che non è tricolore, ma è tutta rossa.
C’è un’Italia che vede tutto rosso, e vorrebbe tutto rosso.
C’è un’Italia che vive di valori diversi.
C’è un’Italia della doppia morale.
Quella doppia morale che prevede giudizi diversi su fatti analoghi.
Quella doppia morale che pone le basi poco solide di un’ideologia, quella sessantottina, quella della droga e all'amore libero e che oggi processa e condanna le lenzuola dell’ex premier.
Quella rossa sinistra doppiopesista e doppio moralista che fa la perbenista ad hoc e che combatte per le coppie omosessuali e per le loro adozioni, che difendono uno scempio volgare come il gay pride e attaccano chi tutela la famiglia tradizionale.
Quella sinistra che non condanna i centri sociali che devastano milano ma condannano un gruppo di giovani che ascoltano musica in un magazzino.
Quella sinistra della doppia comoda morale che chiama impresentabili milioni elettori del "Popolo della Libertà" e si dimentica di tutti gli impresentabili del PD.
Quella sinistra, rossa, doppiopesista e doppiomoralista di cui si potrebbe parlare per ore.
Ma soprattutto quella sinistra rossa che non cambierà mai. Che critica addirittura un giocatore di calcio, ventenne che come colpa ha di aver fatto un saluto che a loro non piace.
Già, qualcuno non può proprio accettare che Giorgos Katidis, promettente calciatore greco, è il nuovo colpo di calciomercato del Novara. E allora l’onorevole di Sinistra e Libertà, Fabio Lavagno,si precipita a fare un’interrogazione parlamentare. Un braccio teso, inequivocabile gesto nazista, fatto in altro stato e già punito e scontato in un altro stao, che non si può tollerare proprio no? Ora lancio io una proposta al doppiopesismo della sinistra. Onorevole Fabio Lavagno, faccia anche un’altra interrogazione in parlamento… Per un altro gesto vergognoso, di cui però i giornali parlano poco. Un gesto fatto in Italia, da un uomo che non è più ventenne e che conosce bene quello che dice e quello che fa. Le sto parlando di Fabrizio Miccoli, idolo di molti tifosi che sul suo polpaccio porta il tatuaggio di “Che Guevara” e che in auto, dice chiaramente la Procura di Palermo, con un amico canta: "Quel fango di Falcone". Ha ferito un’intera isola che lotta contro la mafia, ha colpito un EROE italiano che per l’Italia ha dato la vita. Ci vuole una squalifica più dura, più pesante, ci vuole finalmente una sola morale, oppure tacciano i finti rossi moralisti….

Due pesi e due misure anche nello stile. Quello di Francesco Storace, per esempio che dopo un articolo sul giornale si dimise e fu assolto dopo sette anni, quello colorato di rosso che se può non si dimette mai.
E poi il doppiopesismo nei fatti, quello di Scajolache nel 2010 lasciò la poltrona da ministro perché – lo disse pubblicamente in un’altra conferenza stampa passata alla storia – qualcuno gli aveva comprato casa a sua insaputa e quello della canoista Josefa Idemche dice di non sapere nulla e che viene difesa fino all’ultimo.
Non c’è e non c’era dubbio. Sono e rimarranno sempre dei comunisti.

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