"Poco meno di 2 anni fa oltre 25 milioni di italiani hanno detto 'NO' al ritorno del nucleare. Si tratta quindi di un dibattito che non va neanche riaperto. Il problema del costo dell’energia in Italia va risolto ma non con ricette vecchie e pericolose".

Questo il commento di Fabrizio Barini, coordinatore provinciale degli Ecologisti Democratici della provincia di Novara alle dichiarazioni del neo Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato che apre alla possibilità produrre energia nucleare in Italia: "se avessimo i siti adatti".

Non solo per ragioni ambientali e per i problemi irrisolti legati alla sicurezza, ma anche per i costi insostenibili e per ragioni strategiche il nucleare è definitivamente uscito di scena e non può essere, in alcun modo, una prospettiva. Al Ministro si chiede un impegno serio e rigoroso per sviluppare politiche energetiche che abbiano come priorità l'efficienza energetica e le rinnovabili, settori strategici che rappresentano oggi, nel tempo della crisi, occasione di sviluppo e di lavoro.

"L’opposizione alla produzione di energia nucleare in Italia - conclude Barini - è un’iniziativa politica che sentiamo nostra anche considerato che secondo indiscrezioni di stampa un’area idonea ad ospitare un impianto sarebbe stata vicino al fiume Ticino, a San Martino di Trecate, pochi chilometri da Novara. Per un territorio come quella dalla nostra provincia già minacciato da iniziative private nel campo delle attività estrattive e dello smaltimento di rifiuti che mettono a rischio sia il tessuto economico locale che la salute dei cittadini, sarebbe impensabile potere accogliere anche una centrale nucleare".

Il motore della crescita della provincia di Novara deve essere l’economia verde facendo leva sulle importanti realtà industriali già presenti sul territorio che vanno ulteriormente incoraggiate da una politica industriale che punti allo sviluppo sostenibile.