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Ferrara (Pd): "Il cyberbullismo è un'emergenza sociale. Venga calendarizzata alla Camera la mia proposta di legge"

La senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge "a prevenzione e contrasto del cyberbullismo", commenta la notizia del tentato suicidio della dodicenne di Pordenone

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Quante vittime dovremo contare prima di arrivare a una legge per arginare il bullismo in rete? Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia della ragazza di Pordenone che ha tentato il suicidio, sembra che sia fuori pericolo, ora l'importante è che non sia lasciata sola, mai più.

Come lei ci sono molti altri giovani, giovanissimi, che vivono in solitudine una sofferenza che rischia di sfociare nei gesti estremi che ci troviamo a commentare anche oggi. Sulla vicenda stanno indagando gli inquirenti, dopo che la studentessa di seconda media ha lasciato due lettere prima di gettarsi dal secondo piano della propria abitazione. Il primo messaggio, di scuse, ai genitori, il secondo: "Adesso sarete contenti", indirizzato ai compagni di classe. Parole che aprono scenari precisi rispetto alle sue motivazioni, su cui le indagini si stanno concentrando con il prezioso supporto della Polizia Postale.

Colpita dal lutto di una mia ex alunna tre anni fa, una volta eletta mi sono subito messa al lavoro per concertare assieme a tutti i soggetti preposti le soluzioni migliori per limitare un fenomeno che, con il tempo, ha assunto i contorni dell'emergenza.

Dietro alla mia proposta ci sono 3 anni di lavoro, tre anni di incontri nelle scuole, sui territori e con i ragazzi, che mi hanno chiamato, perfino durante le autogestioni, per affidarmi il loro disagio nel vivere appieno e con serenità la loro esperienza digitale. E' un provvedimento che non si pone contro la Rete, ma che richiama all'uso positivo e sicuro del web istituendo una formazione scolastica continua e facilitando la segnalazione dei contenuti lesivi sui social network. Per quei minorenni che, spesso inconsapevolmente, si macchiano di reati riconducibili al cyberbullismo è prevista una procedura di ammonimento, mentre le azioni di recupero e sensibilizzazione saranno intraprese da un tavolo interministeriale permanente, istituito presso la Presidenza della Repubblica.

Una task force per evitare inutili dispersioni di tempo e risorse, perché i ragazzi, già dall'infanzia, vivono e si relazionano attraverso il web. La tecnologia corre veloce, mentre la politica rischia di restare al palo. Abbiamo un testo base approvato all'unanimità in Senato: si parta velocemente da quello per la calendarizzazione. L'argomento richiede competenze precise e non ci si può improvvisare quando i più non sanno neppure che l'Italia ha già un Safer Internet Centre, coordinato dal Miur nell'ambito di uno specifico programma europeo e che in aprile la Ministra Stefania Giannini ha presentato le linee guida di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo. La proposta di legge mette a sistema i percorsi già delineati e sperimentati, nell'interesse dei ragazzi e di tutta la comunità, reale e virtuale.


 

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