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Elezioni regionali: confermata la condanna a Michele Giovine

Per il consigliere regionale del Piemonte, portavoce della lista "Pensionati per Cota" alle ultime elezioni , la condanna è di due anni e otto mesi di reclusione

La Corte di Appello di Torino conferma la condanna per il consigliere regionale del Piemonte Michele Giovine.

La pena è di due anni e otto mesi, e l'accusa è quella di aver falsificato 17 delle 19 firme dei candidati per la presentazione della lista "Pensionati per Cota", di cui Giovine era l'esponente, alle ultime elezioni regionali. Nella stessa sentenza, è stata anche ridotto a due anni la pena inflitta a Carlo Giovine, il padre, anch'egli coinvolto nella vicenda.

La lista di Giovine aveva ottenuto 27mila voti, Mercedes Bresso perse le elezioni per 9mila voti. In merito alla stessa vicenda, è inoltre in corso un procedimento amministrativo sul riconteggio delle schede, che in primo grado ha dato ragione a Cota.

"Cota ha vinto con l'inganno - ha commentato la Bresso -. Con oggi si è confermato che senza i reati commessi dalla lista falsa a suo sostegno il risultato sarebbe stato diverso. Mi auguro che la magistratura amministrativa, quella con il potere di imporre gli effetti sulla legislatura, si possa esprimere presto. La Corte, infatti, ha accertato che la lista era falsa e che i Giovine hanno commesso le peggiori cose per ottenere un vantaggio elettorale".

"Di certo quelli che non possono essere truffati sono gli elettori piemontesi - ha risposto il presidente del Gruppo regionale della Lega Nord Mario Carossa - che si sono espressi in modo chiaro ed inequivocabile in favore del presidente Cota, votando una lista in cui la scritta Cota Presidente era più che evidente, su di una scheda elettorale regolarmente vidimata da un tribunale. Se qualcuno ha sbagliato o ha commesso irregolarità è giusto che paghi, ma non si possono scambiare i propri egoistici sogni personali con la realtà, mettendo in discussione un voto che si è svolto regolarmente. Oltretutto ricordiamo alla Bresso che per le stesse identiche irregolarità contestate al consigliere Giovine esiste un procedimento della procura di Mondovì per la lista 'Pensionati e Invalidi' di Luigina Stanuovo che ha sostenuto la sua corsa alla presidenza della Regione".
 

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