rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Elezioni comunali 2016

Commercialista ed ex assessore nella Giunta Giordano: chi è Gian Carlo Paracchini

Intervista al candidato sindaco della lista "Popolo Civitas". La sua città ideale è un luogo in cui tutte le persone possono realizzarsi integralmente, soddisfare i propri bisogni, e progettare la propria vita

Commercialista, ex presidente dell'Assa, ex assessore e Cavaliere della Repubblica. Gian Carlo Paracchini è il candidato sindaco della lista "Popolo Civitas" in corsa per la poltrona di sindaco alle elezioni del 5 giugno.

Lo abbiamo incontrato per parlare della sua candidatura e del programma elettorale della sua lista.

Chi è Gian Carlo Paracchini?
Novarese, 76 anni, sposato con due figli. Laureato in Economia e Commercio, sono commercialista e revisore legale; sono anche stato giudice tributario nella Commissione tributaria provinciale di Novara. Durante le amministrazioni Giordano ho svolto incarichi tecnici temporanei di assessore (Bilancio; Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura; Personale) e sono stato presidente di Assa nel periodo topico dell’organizzazione della raccolta differenziata. Qualche anno fa, con un gruppo di amici delusi come me da militanze nei partiti, ho cominciato a guardare la città, cittadino tra i cittadini, il suo essere e il suo possibile divenire, assumendo i principi del cristianesimo, del liberalesimo come portato laico del cristianesimo, e dell’europeismo, fino alla fondazione dell’associazione culturale Civitas e a Popolo Civitas, con l’alleanza de Il Popolo della Famiglia.

Perchè i novaresi dovrebbero scegliera?
Per diverse ragioni. Perchè Novara ha urgente bisogno di amministratori fuori dagli schemi imposti da interessi e posizioni ideologiche tipiche dei partiti politici. E io, con la mia squadra, sono completamente indipendente da qualsivoglia partito. Perchè Novara ha urgente bisogno di competenze amministrative. Prova ne siano gli interventi della Corte dei Conti sul bilancio della Città che hanno dimostrato limiti gravi nella compilazione e nella visione del bilancio comunale. Perchè occorre gestire la macchina comunale in modo manageriale e meritocratico, per ottenere efficacia ed efficienza. Credo di aver acquisito, lavorando nel privato e nel pubblico, la cultura e l’esperienza per un cambio di passo in tal senso, contro la burocrazia sterile e gli insopportabili inciampi dei politici di lungo corso, attenti solo alla loro carriera nell’amministrazione pubblica. Perché sono contro il carrierismo politico, non ne sono interessato e quindi posso permettermi di non guardare in faccia a nessuno, di questa o di quella amministrazione, e di andare diritto all’interesse e al bene dei cittadini, nella verità e nella trasparenza.

Quali sono i punti fondamentali del suo programma elettorale? Quali, secondo lei, le priorità che la città deve affrontare?
Parlerei di programma amministrativo, e non di programma elettorale, perché tutto quello che abbiamo messo per iscritto e offerto al giudizio dei cittadini nel sito www.civitasnovara.it non è propaganda, ma ricerca e convincimento. Prima di tutto la partecipazione dei cittadini al governo della città. Secondo la trasparenza in tutte le azioni amministrative, in modo che i cittadini sappiano in dettaglio e in tempo reale che cosa si spende dei loro soldi, perché, quanto e quando ritorna loro in servizi. Per questo a mio parere gli assessori devono fare il conto economico di ogni loro attività. E soprattutto la famiglia. Non c’è città, non c’è civitas, se non c’è una politica della famiglia. Questo vuol dire casa, lavoro e sicurezza. Vuol dire sussidiarietà orizzontale subito e sempre. Vuol dire fisco equo e solidale. Dunque sono da rivedere subito e in assoluta priorità: le politiche sociali, i servizi sociali, le politiche fiscali.

Qual è la sua idea di città?
Quella di un luogo in cui tutte le persone possono realizzarsi integralmente, soddisfare i propri bisogni, allevare in serenità i figli, esprimere le proprie potenzialità, progettare la propria vita. Quella di un luogo in cui sentirsi sicuri e protetti, con amministratori pubblici che non litigano per un pezzo di potere o per prevaricarsi l’un l’altro. Quella in cui chi fa politica lo faccia per servire, non servirsi.  Quella che unisce centro e periferie e non ghettizza nessuno. Novara è una bella città abitata da gente operosa che merita bellezza, verde curato, strade pulite, educazione reciproca, valorizzazione delle tradizioni e dei talenti locali, commercio di qualità, botteghe fiorenti, nuove e moderne attività, spazi per chi ha fantasia e volontà e spirito imprenditoriale, spazi ricreativi e per lo sport a portata di tutti e vicini a tutti. Novara merita e ha bisogno di amministratori pubblici sinceri, vicini ai cittadini sempre, che mettano i cittadini sempre in primo piano e la persona sempre al centro dell’azione politica.

Cosa condanna e cosa invece approva di quanto fatto dall'amministrazione Ballarè in questi 5 anni?
In generale non mi è piaciuta la visione "corta", la mancanza di prospettiva. Non si fanno le cose senza sapere perché. Non mi è piaciuta la superficialità nel fare, come per esempio il mercato coperto senza climatizzazione, il Teatro Faraggiana senza scarichi fognari, la prosopopea di certe iniziative culturali con prevedibili bilanci negativi. Non mi piace che siano state mal gestite le "eredità" delle precedenti amministrazioni, quali Sporting e Castello di cui ancora non è chiara la destinazione. Non mi piace il piano del traffico e tanto meno quello dei parcheggi. Non mi piacciono gli interventi sui trasporti pubblici, sul quartiere Sant’Agabio dove è stato fatto l’ennesima cattedrale nel deserto invece di riutilizzare i capannoni abbandonati, e la cementificazione di Agognate. Non mi piace l’abbandono di Casa Bossi, di cui adesso si parla, in campagna elettorale. Non mi piace la pressapochistica manutenzione del verde. Non mi piace che ci siano ancora tante barriere architettoniche. Ha fatto bene l’amministrazione Ballarè a fermare il parcheggio sotterraneo di largo Bellini. Non mi piace però che non sia stata proposta un’alternativa. Non mi piace la situazione del cimitero. Non mi piace che ci sia ancora tanto eternit sui tetti di enti pubblici. Non mi piace la  situazione dell’ospedale Maggiore, sempre più fatiscente in attesa di quella Città della Salute usata per l’ennesima volta come bandiera elettorale. Sono stati 5 anni di tagli alle scuole, agli asili, alla manutenzione di strade e marciapiedi, di trascuratezza continua, di informazioni insufficienti, di indifferenza. E’ davvero patetica l’agitazione di questi ultimi mesi, con rappezzi e tacconi da tutte le parti. E’ inquietante constatare che un’amministrazione pubblica possa pensare che i propri cittadini siano tutti ciechi e sordi. E quindi non mi piace la mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini. E’ inaccettabile e squalificante.  
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Commercialista ed ex assessore nella Giunta Giordano: chi è Gian Carlo Paracchini

NovaraToday è in caricamento