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Regionali 2019, il leghista Lanzo "impresentabile" per la Commissione antimafia

Il candidato novarese: "Ho la fedina penale totalmente pulita, sono incensurato e nessun tipo di pendenza che possa inficiare la mia elezione"

La commissione parlamentare antimafia ha segnalato, secondo il codice di autoregolamentazione, un candidato "impresentabile" tra quelli scesi in campo per le elezioni regionali in Piemonte. Si tratta del leghista Riccardo Lanzo, che secondo quanto diffuso dal presidente della commissione Nicola Morra, è "incadidabile" perchè ha un procedimento penale in corso per corruzione. Lanzo è infatti coinvolto nel processo a Massimo Giordano, che si è chiuso con l'assoluzione di tutti gli imputati.

Caso Giordano: assolti tutti gli imputati della maxi-inchiesta novarese

L'avvocato leghista si è però difeso con una nota su Facebook, in cui ha spiegato di avere "la fedina penale totalmente pulita, sono incensurato e nessun tipo di pendenza che possa inficiare la mia elezione".

"Esiste un codice di autoregolamentazione - ha scritto Lanzo - che da indicazioni etico/morali sulle candidature. Personalmente non mi sarei mai candidato se non sapessi con certezza che il procedimento nel quale sono coinvolto, un processo pubblico che è a conoscenza di tutti e che per quanto riguarda la mia parte è già stato celebrato, dopo sette anni finirà con una piena assoluzione. Un processo pubblico nel quale chiunque voglia può verificare la mia posizione, e questo rende ancora più strumentale la diffusione di notizie false. E guarda caso a tre giorni dalle elezioni escono notizie che hanno il solo scopo di buttare fango addosso".

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