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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Trecate: il Pdl interroga la Corte dei Conti sul forno crematorio

I consiglieri di minoranza del comune di Trecate chiedono un giudizio alla corte dei Conti in merito al forno crematorio del cimitero cittadino

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Durante l’ultimo Consiglio Comunale, che si è tenuto mercoledì 10 Luglio u.s., abbiamo sottolineato un problema grave, in merito a delle possibili irregolarità nella rinegoziazione del contratto tra il Comune e la Società privata che gestisce il forno crematorio presso il nostro cimitero, tra le cui conseguenze potrebbero esservi anche danni alle casse di Trecate, in quanto si tratta di un atto con forti implicazioni sul bilancio del Comune.

Per esplicitare meglio i fatti, è opportuno ricordare che il Comune di Trecate nell’anno 2005 avviava la procedura di  project financing per la realizzazione di un impianto di cremazione; nel 2007, al termine dell’iter procedurale, veniva stipulato il contratto con un soggetto privato che provvedeva alla realizzazione dell’impianto e a portare successivamente lo stesso a regime. A seguito dell’introduzione nel Giugno 2012 di un “diritto fisso” pari a € 50,00 (€25,82 per i residenti in Trecate) per i trasporti funebri che non avessero intero svolgimento nel territorio urbano – da applicare anche alle salme che venissero trasportate al forno crematorio di Trecate per essere ivi cremate – si è avuto un confronto tra l’Amministrazione e la sopra citata Società che ha portato, dopo l’estate, a una rinegoziazione del contratto, i cui termini furono ratificati con il solo voto della maggioranza nel Consiglio Comunale del 29 Ottobre 2012.
I tratti salienti di quest’anno erano, in sintesi, l’incremento della durata della concessione da 30 a 50 anni a fronte di un aumento di quanto il privato doveva versare al Comune per il periodo della concessione.
Nel contempo  alla Società concessionaria veniva affidato il servizio di riscossione del diritto fisso di entrata salma precedentemente citato, a fronte di un aggio del 20%+IVA (che sarebbe la percentuale che il privato trattiene sulla somma complessiva che riscuote per conto del Comune).
Su quell’atto abbiamo espresso delle forti perplessità, che ci hanno spinto ad approfondire maggiormente la tematica nei mesi successivi, un’operazione di evidente complessità che ha pertanto richiesto molto tempo e per la quale si è resa necessaria la consulenza di diversi avvocati amministrativisti e un parere scritto formulato da Anci– l’Associazione dei Comuni Italiani –, secondo i quali la rinegoziazione potrebbe essere viziata da alcune irregolarità rispetto alla normativa vigente.

Abbiamo pertanto deciso di predisporre  un esposto alla Corte dei Conti – in qualità di organo terzo e neutrale in possesso delle necessarie competenze – richiedendo che venga verificato che la deliberazione sopra citata fosse formalmente corretta e conforme a tutte le prescrizioni di legge, oltre che le eventuali conseguenze dal punto di vista erariale dell’Ente. Viste le ripercussioni che tali eventuali irregolarità avrebbero sul bilancio, il Consigliere Crivelli ha tentato di darne lettura mentre si discuteva in Consiglio del bilancio, tuttavia è stato ripetutamente interrotto dal Presidente, che gli ha impedito di concludere sostenendo non fosse un argomento pertinente. In particolare vogliamo informare che Anci ha risposto ai nostri quesiti sottolineando che “analisi più dettagliate sulla maggiore o minore convenienza economica delle modifiche apportate rispetto a quella conseguibile con un nuovo affidamento in concessione alla scadenza di quella originaria, non potranno peraltro che essere effettuate mediante approfondite verifiche tecnico – economiche delle due ipotesi sulla base di tutti i documenti contrattuali e contabili afferenti i diversi atti in concreto adottati dall’amministrazione”.
Ma soprattutto abbiamo evidenziato come  l’affidamento del servizio di riscossione del diritto fisso di entrata salma pare non abbia avuto alcuna procedura di evidenza pubblica: in particolare, Anci ha risposto su tale questione ribadendo che “se il servizio di riscossione di tale imposta non risultava previsto nell’ambito della originaria convenzione si deve infatti ritenere che non poteva essere affidato allo stesso concessionario in via diretta in violazione delle normative di contabilità di Stato ed, in particolare, del codice dei contratti pubblici che impone, di norma, lo svolgimento di procedure concorsuali per l’affidamento di servizi”.

I Consiglieri Comunali del Pdl

Andrea Crivelli                                        
 Federico Binatti                                            
Giorgio Capoccia

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