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Regione Piemonte: prosegue l'indagine della Guardia di Finanza

Nel mirino dei finanzieri, rimborsi spese per viaggi istituzionali e gettoni presenza elargiti anche nel mese di agosto, quando il Consiglio regionale è chiuso. Ad ora, nessun ipotesi di reato e nessun indagato

E' stata completata oggi, sabato 29 settembre, dalla Guardia di Finanza di Torino la raccolta dei documenti relativi ai conti dei gruppi politici del Consiglio regionale del Piemonte. L'analisi della documentazione richiederà, ora, alcuni giorni.

L'inchiesta, aperta dalla Procura torinese, per ora non ha portato ad ipotesi di reato o a indagati. Nel corso dell'indagine i finanzieri hanno acquisito anche una serie di documenti che non erano reperibili on-line.

Il fascicolo è stato aperto sulla base di articoli di stampa e sull'onda del caso di Roberto Rosso, il deputato del Pdl che giorni fa avrebbe rivelato, a Telelombardia, che un consigliere piemontese era riuscito a farsi pagare una settimana bianca al Sestriere, con rimborsi da mille euro al giorno, spacciandola per una missione istituzionale.

Ad incuriosire maggiormente i militari, diversi aspetti, tra cui consiglieri che viaggiavano di più ed altri che invece non presentavano rimborsi spese, oppure gettoni di presenza per attività istituzionali elargiti anche quando, come nel mese di agosto, il Consiglio regionale era chiuso.

Da un primo esame della documentazione, infatti, è emerso che ci sono consiglieri che hanno ottenuto rimborsi chilometrici per decine di migliaia di euro, mentre altri non ne hanno dichiarato nessuno. Andamento insolito anche per i gettoni di presenza da 122 euro: c'è chi si ferma a "zero" e chi, come il consigliere Roberto Boniperti, ne ha ottenuti persino 22 nel solo mese di agosto.

E nel mese di agosto dello scorso anno, l'autocertificazione ha portato a 26mila euro in gettoni presenza e 11mila rimborsi chilometrici.

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