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Rimborsi e autocertificazioni in Regione: al via l'esame delle carte

Obiettivo della Guardia di Finanza: verificare come è stata utilizzata la massa di denaro che dal Consiglio regionale del Piemonte fluisce ai gruppi consiliari in base alla loro consistenza numerica

Prenderà il via nei prossimi giorni l'esame dei bilanci, fatture e scontrini raccolti durante il blitz della Guardia di Finanza di Torino all'interno del  Consiglio regionale del Piemonte.

Gli esperti della polizia tributaria dovranno capire come sono stati utilizzati i fondi, che ammontano a 7 milioni e mezzo di euro l'anno, destinati dal Consiglio ai gruppi che hanno popolato l'assemblea di Palazzo Lascaris dal 2008 fino ad oggi.

Coinvolti, quindi, anche i consiglieri della passata legislatura. Gli accertamenti, ad ora, sono solo in fase conoscitiva, ma potrebbero anche portare a procedimenti per truffa ai danni della Regione, peculato o appropriazione indebita.

Le Fiamme Gialle non tralasceranno l'aspetto dei rimborsi facili, quelli che vengono erogati sulla base di semplici autocertificazioni. Una questione esplosa due giorni fa, quando il Consiglio regionale ha pubblicato sul proprio sito web le tabelle relative ai dati del 2011, in cui si parla di 590mila euro di rimborsi per un totale di 257mila chilometri percorsi.

E secondo i primi particolari emersi al termine dell'operazione della Guardia di Finanza, su mandato della Procura torinese, tra i consiglieri regionali ci sarebbe chi è andato alla Sagra della rana di Vercelli, chi ha partecipato ad un evento culturale a Borgonatto Alessandrino e chi ha assistito a quattro o cinque spettacoli di "Voci dei Luoghi", rassegna itinerante organizzata per celebrare la Resistenza. Ovviamente, tutto questo, con il rimborso del viaggio e il gettone di presenza di 122 euro.

 

 

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