Inchiesta nel mondo politico leghista, Arnoldi: "Indagini sono mostruosità"

A un giorno dall'avvio dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Novara, che ha portato ad indagare nei confronti di alcuni esponenti del mondo politico leghista novarese, la portavoce dell'ex assessore regionale Giordano Isabella Arnoldi commenta la vicenda.

E lo fa sulla sua pagina personale di Facebook, dove dice: "Potrei ritirarmi come han deciso di fare altri, smetterla con la politica... Ma ho un figlio di sette anni che non accetto cresca in un Paese dove è stata ripristinata l'inquisizione e sento su di me il peso della reponsabilità di tanti amici che mi hanno detto 'non mollare'. Posso farlo, ma ad un patto: che la prossima legislatura si occupi seriamente della riforma della giustizia e del tema della responsabilità dei magistrati (avevamo votato un referendum, mi pare), perché mostruosità come quelle che stanno accadendo a me in queste ore non debbano accadere più".

"Oggi - ha commentato Arnoldi, consigliere comunale della Lega a Novara - son finita sulle pagine di tutti i giornali d'Italia perchè un signore che di mestiere fa il magistrato dice che son corrotta. Io corrotta? La cosa è talmente ridicola che nemmeno adesso riesco a prenderla sul serio".

"Ma c'è un altro aspetto che va valutato - ha aggiunto Arnoldi - io mi occupo di politica, sono candidata al senato per la Lega Nord ed è assolutamente un caso il fatto che in questo paese fra cinque giorni vi siano le elezioni... Non c'è nessun nesso fra le due cose, è chiaro no? E dato che il mio capo Massimo Giordano e mio marito Beppe Cortese (tutti corrotti, secondo il magistrato) sono due esponenti di questo partito è assolutamente fuori luogo insinuare che si tratti di un tentativo per screditare un movimento scomodo.

"Da oggi - ha concluso Arnoldi - so anche per certo che questo non è più un paese civile ed uno stato di diritto".