Alloggi popolari: in Consiglio una mozione per "dare le case prima agli italiani"
Presentata dal gruppo consiliare "Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale", sarà discussa nella seduta di venerdì
Rivedere i criteri di assegnazione delle case popolari per privilegiare gli italiani. E' questo il senso della mozione depositata dal gruppo consiliare "Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale" nei giorni scorsi e che sarà discussa venerdì in Consiglio comunale.
"Che la predominanza di stranieri nelle case popolari sia una pericolosa distorsione del sistema, elemento di ingiustizia sociale e miccia del malcontento, l'ha ammesso di recente persino Fassino. Eppure - commentano i consiglieri Angelo Tredanari, Edoardo Brustia, Ivan De Grandis e Maurizio Nieli - invertire la tendenza è possibile. Basta la volontà politica e un buon regolamento per rivedere i criteri d’assegnazione".
"La norma attuale - spiega il gruppo - stabilisce che all’atto della domanda venga richiesto, esclusivamente per i cittadini italiani, la certificazione dell’assenza del possesso di proprietà immobiliari, mentre per i cittadini stranieri è sufficiente una autocertificazione, che spesso apre numerosi spiragli e soprattutto permette a chi è già in possesso di una casa nel Paese di origine, di poter usufruire irregolarmente di una seconda abitazione, a discapito ovviamente dei nostri poveri. La proposta di Fratelli d’Italia prevede di cambiare la normativa rendendo obbligatoria per gli stranieri la presentazione di un certificato, rilasciato dal Paese di origine del soggetto che presenta la domanda, analogo a quello prodotto dalla Conservatoria dei Registri in Italia, e che attesti la titolarità o la non titolarità di diritti di proprietà immobiliare nel Paese di origine o provenienza".
"Una rivoluzione? No, semplice buonsenso - aggiungono i consiglieri di maggioranza -. Un'azione utile a identificare i furbi e dare la precedenza ai nostri cittadini nell’assegnazione delle case popolari, attraverso la definizione di regole chiare a favore dei cittadini italiani, come l’attribuzione di un punteggio maggiore a coloro che risiedono da più tempo nel Comune, in quanto è fondamentale premiare l’anzianità di residenza. Chi risiede a Novara da più di 10 anni otterrebbe punti aggiuntivi, come un punteggio superiore andrà riconosciuto per ogni anno di permanenza nelle graduatorie".
"Nei Comuni di Arezzo e Cascina ci sono già riusciti - sottolinea il consigliere Ivan De Grandis, primo firmatario della mozione -. Tanto che sono scomparse numerose domande irregolari e ora gli assegnatari degli alloggi per il 75% sono italiani. Chi ha una casa di proprietà all’estero, non può ottenere una casa popolare in Italia. Il sistema per come è concepito non è più sostenibile e serve intervenire concretamente a favore degli italiani che finiscono in povertà".