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Regione: "Niente soldi sulla Città della Salute, il Pd ha mentito"

A dichirarlo sono i consiglieri di minoranza di Forza Italia, l'ex presidente della Provincia di Novara Diego Sozzani e il candidato presidente alle regionali Gilberto Pichetto

L'ex presidente della Provincia di Novara Diego Sozzani parte all'attacco del neo governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. L'argomento? La Città della Salute.

"Su precisa richiesta - ha commentato Sozzani, insieme al capogruppo di Forza Italia in Regione Gilberto Pichetto - il neo presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha affermato che non ci sono le risorse per le Città della Salute di Novara e Torino. Questa è una notizia sotto molteplici punti di vista: da un lato perchè quando il Pd era all'opposizione accusava il Centro Destra per i ritardi nella loro realizzazione e dall'altro per l'impatto negativo che ne deriverà per gli utenti piemontesi".

"A Novara - ha sottolineato Sozzani - come amministratori locali stavamo aspettando da dieci anni novità concrete sulla Città della Salute. Ora ci viene comunicato dal neo eletto presidente della Regione che i soldi non ci sono, e questo nonostante in campagna elettorale Chiamparino affermasse tutt'altro. Credo che la Giunta di Centro Sinistra debba porsi delle priorità e la sanità è una di queste, visto che per esempio a Novara solo la manutenzione ordinaria dell'attuale ospedale pesa sull'erario pubblico per circa 10 milioni di euro all'anno. Risorse che potrebbero essere spese sicuramente in modo migliore se investissimo su una struttura nuova ed efficiente: ad esempio si potrebbe migliorare i servizi con i fondi risparmiati".

"Vorremmo la stessa schiettezza dimostrata da Chiamparino sulla sanità - ha sollecitato Sozzani - anche su altre tre materie sulle quali si gioca il futuro del Piemonte e sulle quali ho chiesto attenzione da parte del nuovo governo regionale. Da un lato l'ambiente: la conferenza d'ambito (organismo che si occupa della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti) deve essere fatta partire immediatamente per decidere quali infrastrutture opereranno nelle Province piemontesi, siamo già in ritardo; il rischio altrimenti è il default della Provincia. Dall'altro lato vi è quello della sburocratizzazione: sui piani regolatori è fondamentale che se ne acceleri l'iter di approvazione altrimenti nascono già superati dagli eventi e dalle esigenze locali. E infine vi è la questione dell'area metropolitana. Nel ridisegno delle competenze è necessario dare pari dignità ai piemontesi che vivono fuori dal torinese".

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