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Bagarre a Trecate: Moschea sì, Moschea no? Questo è il dilemma

Sta destando chiacchiere e polemiche la notizia secondo cui potrebbe sorgere un centro islamico. Per Ruggerone una diceria, per il vice sindaco un'idea abbozzata. Per la minoranza è una battaglia per la difesa dei trecatesi

"Una moschea a Trecate": questo l'annuncio, apparso nei giorni scorsi in una bacheca di un phone center cittadino che sta scuotendo gli animi in città.

Il primo cittadino Enrico Ruggerone parla di "falsità e di accuse di una minoranza che genera discussioni inutili. Non è stata avanzata - spiega - nessuna richiesta formale diretta ad aprire una moschea in città. Ci è stata presentata una semplice istanza di registrazione di un'associazione islamica all'albo delle associazioni. Nella lettera agli atti si fa riferimento ad un centro di aggregazione culturale e non si parla di moschea. Il termine moschea non esiste se non nelle parole di una minoranza che crea solo falsi allarmismi. Sono voci infondate, basate su nulla e atte ad attaccare l'amministrazione".

Ma il Pdl non ci sta e sottolinea: "Rimaniamo stupiti dalle posizioni discordanti nella maggioranza. Quello che sappiamo è che, sui volantini affissi nelle attività commerciali, si parla non di centro culturale ma di Moschea. Non vogliamo fare inutili allarmismi, ma è doveroso sottolineare come la commistione e la confusione tra 'Centro Culturale Islamico' e 'Moschea' rappresenti un modello noto alle cronache per molti fatti poco chiari e noti a tutti".

 Alle accuse avanzate dalla minoranza cerca di far luce anche la vice sindaco Marchi che spiega: "In Comune – spiega Marchi – è stata presentata una richiesta per l’apertura di un 'centro culturale islamico' e, contestualmente, anche per l’assegnazione di uno spazio comunale atto ad ospitarlo. A tali richieste si è risposto per iscritto spiegando che il Comune non possiede spazi adeguati. Il proponente dell'iniziativa aveva preso però informazioni durante un incontro informale anticipandomi la richiesta  e chiedendo quale fosse la nostra posizione in merito. Dopo avergli spiegato le politiche dell’amministrazione sul tema dell’integrazione, le iniziative, l'ho invitato a partecipare al gruppo di lavoro italiani-stranieri. Non ha mai incontrato formalmente, in merito a questo tema, nessun altro".

Da qui le ulteriori polemiche dalle fila della minoranza: "il sindaco sostiene che siano 'voci false' e  'tutto basato sul nulla'. Ci chiarisca chi fra lui e la vice sindaco detta la linea politica ma soprattutto chi fra loro due stia affermando cose non corrispondenti al vero ai trecatesi. Qualora uno dei due mentisse ai propri concittadini, farebbe meglio a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni. Il Pdl - precisa Binatti - non ha perso tempo scendendo in piazza per una raccolta di firme contro questo progetto. Durante la prima giornata di raccolta firme, organizzata lo scorso mercoledì nella zona del mercato,  abbiamo raccolto oltre 600 firme in 4 ore, continueremo la nostra battaglia anche sabato 21 settembre sabato dalle ore 8,30 alle ore 12,30 presso il piazzale del 'Gigante' di Trecate e domenica 22 settembre con lo stesso orario con un banchetto nella centralissima piazza Cavour. Ma la raccolta firme non si ferma e passa anche dal web: grazie al suggerimento di molti trecatesi, abbiamo attivato uno spazio online dedicato alla petizione. Tutte le firme così raccolte verranno aggiunte a quelle di chi ha sottoscritto la petizione ai nostri gazebo. La raccolta di firme - spiegano Binatti e Crivelli - rappresenta lo strumento più diretto che i cittadini hanno per far sentire la propria voce in un caso come questo: un grande quantitativo di firme non può essere ignorato, permettendoci di raggiungere l'obiettivo dichiarato della petizione, quello di dire un fermo e convinto 'no, grazie' alla creazione un centro islamico/moschea a Trecate. L’amministrazione del sindaco Ruggerone - precisano - continua a inseguire le politiche ideologizzate di una sinistra pacifista e terzomondista, senza rispondere ai problemi reali della nostra Città: Trecate non ha bisogno di una moschea o di un centro islamico, ha bisogno di politiche serie sulla sicurezza, sulla riduzione della pressione fiscale, sull’emergenza abitativa e occupazionale. La direzione in cui va l’amministrazione di sinistra è sempre la stessa: tartassare i trecatesi, tagliare i servizi, non prestare adeguata attenzione alle nostre Tradizioni, come dimostra l’insuccesso delle recenti Feste Patronali, e dedicandosi invece, appena una settimana dopo, a iniziative come la seconda edizione della 'Festa dei Popoli', l’ormai noto 'incontro multietnico tra cittadini italiani e stranieri' (per usare le stesse parole con cui loro lo descrivono). Anche quest’anno noi ribadiamo fermamente la nostra posizione in merito: 'prima i Trecatesi!'".

Accanto alle azioni di contrasto avanzate dal Pdl anche la Lega Nord fa sentire la sua opinione: "Ciò che vediamo nel percorso intrapreso dai rappresentanti della comunità islamica di Trecate – scrivono Edoardo Locarni, capogruppo Lega Nord in consiglio comunale, e Alessandro Pasca, coordinatore Giovani Padani di  Trecate – per portare anche qui una cosiddetta 'moschea', sono soprattutto tante oscure ombre. Ci riferiamo alle dichiarazioni del futuro presidente di questo centro culturale, il quale afferma di aver contattato già tutti gli organi preposti per gli eventuali adempimenti di legge, se non fosse che lo stesso viene smentito dalla vice sindaco Antonella Marchi, che dichiara di non avere alcuna pregiudiziale in proposito (ce lo aspettavamo…), ma che tale signore non risulta che abbia contattato né il sindaco, né altri organismi comunali. Quindi, cari concittadini, la domanda che tutti dobbiamo porci, nel rispetto delle religioni altrui, rimane quella di come potersi fidare di individui che già nei loro primi ammiccamenti per portare a casa un risultato a loro confacente, la loro moschea, da come apprendiamo dalle dichiarazioni riportate dai giornali, partono mentendo sapendo di mentire. Purtroppo si inizia con il piede sbagliato, si usano sotterfugi e bugie e si cerca di operare dietro le quinte. Proprio la mancanza di serietà dimostrata ci fa propendere ancor di più per dire 'no' all’apertura di detto centro culturale islamico".

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