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Ugl Novara: "Riflessioni sul concetto di meritocrazia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

La meritocrazia è un concetto molto semplice da spiegare, ma che nel nostro Paese ormai da troppo tempo non è volutamente messo in pratica.

Se si dovesse spiegare ad un bambino questo importante concetto, sarebbe semplice indicargli che i più bravi e capaci vanno avanti e ricoprono ruoli, in una società moderna, più importanti e magari meglio retribuiti, quando si parla di lavoro. Nella realtà Italiana invece, questa definizione non è applicabile e forse neanche un bambino crederebbe più al concetto precedentemente espresso. Nel nostro Paese ormai da molti decenni , chi ha capacità, chi si impegna chi lavora con coscienza, difficilmente raccoglie i frutti che meriterebbe, in quanto per logiche non scritte ma applicate con dovizia, va avanti e alla fine ricopre i ruoli piu’ importanti, molto, anzi troppo spesso, chi vanta amicizie potenti, chi vanta parentele illustri e chi in maniera furba e spesso fraudolenta utilizza non le proprie capacità ma si fa raccomandare, per raggiungere posizioni migliori nel lavoro e non solo.

Questo è il cancro che ha colpito, colpisce e colpirà la nostra società, il nostro Paese, finchè non si deciderà di cambiare registro. Una nazione cresce quando chi la governa, chi amministra la cosa pubblica, chi gestisce le aziende, chi ha il compito di formare i giovani è la persona più capace in quel momento per ricoprire quel ruolo. Se invece per questi e tanti altri ruoli si fa  riferimento a persone mediocri, che hanno raggiunto i vertici per amicizie influenti, politiche e non, i risultati che riportano non possono che essere in linea con le loro capacità. Cambiare questo modo di pensare per noi Italiani penso sia difficile, perchè il concetto della raccomandazione e talmente tanto radicato che anche i giovanissimi sono coscienti che è così e basta, avere l’amico giusto per trovare l’ascensore sociale, diventa fondamentale, mentre invece, dovrebbe essere disponibile per tutti coloro che con sacrificio e impegno costante hanno cercato di far crescere il proprio bagaglio di istruzione e di esperienze.

Frustrante diventa la condizione di chi ha i numeri giusti per ricoprire ruoli importanti ma si trova sulla sua strada incapaci ,che per le ragioni sopra elencate, hanno il potere di gestire chi avrebbe i numeri per fare molto meglio. Non se ne può più, stiamo scivolando verso il baratro, il Paese ristagna, non cresce più da troppo tempo, perchè non c’è più nessuno in grado di emergere per merito. Nella scuola di ogni ordine e grado, nelle università Italiane vanno avanti insegnati e docenti che ottengono le cattedre per diritto dinastico, andiamo a vedere negli atenei e troveremo delle vere e proprie dinasty, padri, figli, mogli, parentele  acquisite ect.... Ma come si fa ad andare avanti così? I docenti e i ricercatori capaci invece cosa fanno, devono emigrare all’estero e solo li vengono apprezzati.

Parlare della politica ci pare fuori luogo, abbiamo visto di tutto anche li, dobbiamo cambiare modo di pensare altrimenti ci appiattiremo dietro tanti mediocri, che decidono per il loro interesse e non per quello della collettività. Questo è un concetto che ormai è verificato con la prova del nove, il mediocre e bravissimo a trarre vantaggi non dovuti dal ruolo preminente che ricopre.

La persona capace, lo dimostrano i fatti, è geneticamente onesta, nei rari casi in cui qualcuno è arrivato ai vertici per competenza, ha poi esercitato il potere conferitogli con sapienza e onestà anche intellettuale, nell’interesse di tutti. Se vogliamo risorgere come nazione, se vogliamo tornare ad essere un paese di riferimento nel mondo, dobbiamo dare il giusto peso alla capacità, all’impegno, allo studio in poche parole bisogna riscoprire quella parola così difficile e poco conosciuta per noi italiani, "la meritocrazia".

Per fare questo bisogna ricominciare dai giovanissimi, da chi si accosta alla scuola per la prima volta, è necessario trasmettere loro il concetto che bisogna impegnarsi nella vita nello studio nel lavoro nello sport in qualunque cosa si faccia e l’importante non è arrivare primi, ma ottenere il massimo dalle proprie capacità cercando ove è possibile di impegnarsi solo con le proprie forze per superare il proprio limite. E' indispensabile far capire un concetto semplice, deve andare avanti e deve essere premiata la capacità, l’impegno, il lavoro e l’onestà morale.

Dobbiamo diventare un Paese moderno, migliore, dove tutti lavorano e si impegnano, secondo le proprie capacitò per il bene di tutti, senza prevaricare sugli altri e chi prevarica, chi disonestamente si avvantaggia sugli altri deve essere marginalizzato, e non visto come quello furbo che diventa poi un modello da imitare. Il modello da imitare deve essere la persona onesta seria che paga le giuste tasse senza frodare lo Stato, che fa ogni giorno il proprio dovere, sia che faccia l’operaio, il professionista, il manager o il pubblico amministratore.

Abbiamo un dovere verso le nuove generazioni, lasciare loro un Paese migliore, non possiamo più fallire. I nostri figli non ce lo perdonerebbero mai.

Carmine Chirico - Segretario Provinciale Novara Ugl Metalmeccanici

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