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Coronavirus, il Piemonte è zona gialla: l'appello di Cirio alla responsabilità

Il presidente della Regione ha dichiarato che "molto dipende non solo dai controlli, ma dal senso di responsabilità di ciascuno"

Dalla giornata di ieri, domenica 13 novembre, il Piemonte è passato in zona gialla. Tra i cambiamenti principali c'è la possibilità di spostarsi anche al di fuori del proprio comune, sempre rispettando il coprifuoco dalle 22 alle 5, mentre hanno riaperto bar e ristoranti. Durante le feste di Natale però saranno in vigore le regole del Dpcm del 4 dicembre, che limitano gli spostamenti tra comuni il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio, quando il coprifuoco sarà prolungato fino alle 7 del mattino, mentre dal 21 dicembre al 6 gennaio non sarà possibile uscire dalla regione.

Il Piemonte è zona gialla: cosa cambia

E proprio ieri, nel primo giorno di zona gialla piemontese, il presidente della Regione Alberto Cirio, intervenendo a Sky Tg24, ha dichiarato che "molto dipende non solo dai controlli, ma dal senso di responsabilità di ciascuno e in questo tutte le istituzioni, insieme, dobbiamo chiedere un impegno ai nostri concittadini. Mi aspetto per le prossime settimane che i piemontesi continuino con questo grande senso di responsabilità".

"Siamo felici che si possa ritornare a una sorta di nuova normalità - ha aggiunto Cirio - le attività ne hanno necessità e il fatto che si possa tornare al lavoro è una notizia buona. Dall'altra parte però dobbiamo mantenere rigore e attenzione altissime perché non possiamo sprecare questa opportunità. Perché se in queste vacanze ripetiamo l'errore fatto nell'estate, in tutto il mondo, vuol dire che non abbiamo capito nulla. Pertanto dobbiamo continuare ad essere molto scrupolosi, responsabili e rigorosi nel rispettare le misure anti contagio".
 

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