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Project work: la modalità formativa che sostituirà lo stage

Una metodologia didattica introdotta da Enaip che si ispira al principio generale del learning by doing (imparare facendo) e rappresenta una sperimentazione attiva dei contenuti appresi durante il corso.

Chi sceglie di intraprendere un percorso di formazione professionale in Enaip lo fa soprattutto per le tante ore di laboratorio e per la possibilità di fare uno stage in azienda, dove mettersi in gioco e avere la possibilità di essere assunti. Purtroppo questa pandemia non solo ha costretto le agenzia formative a cambiare il modo di fare lezione, ma le ha anche portare a ripensare completamente alla formazione tecnica e alla possibilità di valutarla. Gli allievi, infatti, non possono accedere ai laboratori per esercitarsi e non possono nemmeno andare in stage. È così che le ore di laboratorio e di stage previste saranno sostituite, per tutti gli allievi iscritti ai corsi di Enaip, dall’elaborazione di un project work.

Di cosa di tratta?

Il project work è una metodologia didattica che si ispira al principio generale del learning by doing (imparare facendo) e rappresenta una sperimentazione attiva dei contenuti appresi durante il corso. Ogni studente è infatti impegnato nella realizzazione di un progetto concreto, a partire da un problema da risolvere sulla base di ciò che ha appreso durante il percorso un interesse personale, legato alla professione di riferimento un’esperienza personale diretta (per coloro che hanno potuto svolgere parzialmente lo stage o la formazione duale) una conoscenza diretta o indiretta di un contesto organizzativo o di un ambito professionale specifico.
Seguendo le fasi di analisi, progettazione, realizzazione e presentazione, ciascuno allievo dovrà trovare una risposta o soluzione alla situazione iniziale e metterla in pratica (o descriverla), riflettendo sul percorso di lavoro che lo ha condotto fino a lì.
Il risultato potrà avere diverse forme: un documento progettuale, un manufatto, un prodotto multimediale, un booklet, con la possibilità di presentarlo all’interno di un’aula virtuale.

Nelle diverse fasi gli allievi sono sempre affiancati da un tutor e dal formatore di laboratorio, che hanno diversi compiti: introdurre il project work, raccogliere le idee progetto e definire i gruppi di lavoro, mantenere i contatti con gli studenti, verificare scadenze pianificate e l’avanzamento lavori; supportare chi si dovesse trovare in difficoltà, coinvolgere eventuali altri docenti necessari alla stesura del project work e, per ultimo, accompagnarli nella relazione finale.

Il project work diventa così una modalità di didattica attiva e rappresenta un efficace strumento formativo per conseguire importanti obiettivi:
• imparare un metodo di lavoro
• sviluppare soft skills di organizzazione, analisi e gestione di problemi trasferibili in contesto
lavorativo
• contestualizzare le conoscenze apprese durante il corso e applicarle ad una situazione
professionale
• potenziare le capacità riflessive e di problem solving spendibili in ambito produttivo
• allenare capacità narrative con un lessico professionale di settore

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