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L'Alto Piemonte si candida a "Città europea del vino 2023"

Il distretto vitivinicolo delle quattro province, con Ghemme come capofila, in corsa per il riconoscimento

L'Alto Piemonte, con Ghemme come capofila, si candida per il riconoscimento "Città europea del vino 2023". 

Sono 18 i comuni delle quattro province di Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola, che insieme formano appunto l'Alto Piemonte, uniti in questo progetto importante, che ha lo scopo di valorizzare il territorio attraverso la produzione vitivinicola d'eccellenza. A rappresentare la provincia di Novara, insieme a Ghemme, i comuni di Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Fara, Maggiora, Mezzomerico, Romagnano, Sizzano e Suno. A loro, si affiancano Domodossola e Borgomezzavalle per il Vco, Gattinara per la provincia di Vercelli e Brusnengo, Vigliano e Villa del Bosco per la provincia di Biella. 

Per aggiudicarsi il riconoscimento conferito da Recevin, la rete delle 800 città del vino presenti in 11 Paesi europei, l'Alto Piemonte presenterà un programma di eventi volti a promuovere non solo il vino, ma anche il patrimonio artistico, naturale, storico e gastronomico.

"Il beneficio legato al riconoscimento di Città europea del vino - spiega Davide Temporelli, sindaco di Ghemme - è rappresentato da un incremento del 20 per cento del flusso turistico per i due anni successivi. I dati sono comprovati dalle esperienze di Marsala 2013, Conegliano Veneto 2016, Sannio Falanghina 2019". La pandemia ha già provocato lo slittamento dell’assegnazione del titolo dal 2022 al 2023: "E non è escluso - spiegano dalla sede italiana delle Città del vino - che i componenti della rete europea Recevin decidano di posticipare l’assegnazione al 2024".

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