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Festa dei morti: ricette ed usanze nell'Alto Piemonte

Tavole imbandite e dolci speciali, così venivano rievocati i defunti tra Val d'Ossola e novarese

La commemorazione dei defunti affonda le sue radici in un passato ormai remoto. Si tratta di una ricorrenza della Chiesa latina, estesa poi a tutta la Chiesa cattolica che, tuttavia, è ricca di credenze popolari di origine pagana. I contadini di molti paesi cattolici credevano, infatti, che i morti tornassero nelle loro vecchie case e si cibassero degli alimenti dei vivi.

In Val d'Ossola, la sera di Ognissanti, pare fosse tradizione recarsi al cimitero lasciando la tavola imbandita per permettere agli spiriti di banchettare. In molte famiglie era in uso allestire la tavola con un piatto in più, dedicato proprio al defunto. Al suono delle campane, segnale che i vivi stavano facendo ritorno alle abitazioni, le anime dovevano allontanarsi.

Per l'occasione, era ed è tuttora usanza preparare le Ossa da mordere, dette anche Ossa di morto o Òss ëd Mòrt in dialetto. Si tratta di biscotti da credenza, duri e croccanti e dalla forma irregolare, che erano destinati unicamente al consumo da parte dei defunti in visita. 

Nascono nel 1869 in Corso Mazzini a Borgomanero, presso l’offelleria di mastro Viganotti, il pasticcere che ideò anche i più famosi Brutti ma buoni. La pasticceria, oggi di proprietà della famiglia Savoini, ha sede in Via Maioni, dove continua a proporre le antiche ricette di mastro Viganotti, tanto da essere stata premiata come Eccellenza artigiana dalla regione Piemonte e come Azienda centenaria dalla Camera di Commercio di Torino. 

Ingredienti e preparazione

250g di farina e 400g di zucchero
2 albumi
100g di nocciole e 100g di mandorle

Mescolate insieme farina, zucchero e albume d’uovo fino ad ottenere un composto compatto. Unite al composto le nocciole e le mandorle intere, continuando a lavorare il tutto. Arrotolate la pasta sul tavolo e dividetela in tanti pezzi di forme diverse. Disponeteli su una leccarda imburrata e infarinata. Metteteli in forno già caldo a 180° per 20 minuti circa.
Tirateli fuori e lasciateli raffreddare. Conservateli per i defunti, ma se siete golosi gustatene qualcuno!
 

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