25 Aprile 2020: Novara commemora nel silenzio. Il sindaco Canelli : "Sono sicuro che con forza, con coraggio quindi senza paura, e con grande spirito di unità ne usciremo insieme"
Una cerimonia, al Broletto di Novara, con la sola presenza del sindaco Alessandro Canelli e della rappresentante di Anpi Novara Michela Cella. Il silenzio di una città rispettosa della situazione di emergenza, con le vie deserte, con un Broletto così diverso da come l’abbiamo vissuto nelle ricorrenze degli anni scorsi, ha reso ancora più intensi i minuti dedicati al ricordo.
Michela Cella nel suo intervento ha voluto ringraziare per la possibilità di aver potuto "portare un fiore ai nostri partigiani ed alle nostre partigiane. Diamo concretamente un segno in tutto il Paese in un momento così difficile. Il nostro impegno e senso di responsabilità dovrà essere sempre, sempre maggiore; il significato di celebrare una giornata come oggi assume sempre maggior valore, anche se siamo distanti in realtà ci sentiamo forse ancora più uniti. Che il 25 aprile 2020 abbia anche il senso non soltanto di commemorare un fatto storico a 75 anni dal suo essere, ma che sia come sempre una giornata non solo simbolica ma che ci richiami ad un impegno costante e quotidiano perché mai come adesso ce n’è bisogno".
Il sindaco Alessandro Canelli "con questo video noi vogliamo portare a tutti coloro i quali lo potranno vedere, un messaggio. Un messaggio che non può non tenere conto del fatto che è difficile non vedere delle analogie, pur al netto di grandi differenze storiche politiche sociali. Tra quello che sta’ succedendo in questo momento e quello che è successo sia prima che dopo la giornata del 25 aprile. Una guerra contro un nemico allora visibile ed oggi invisibile. Lo spirito di sacrificio di tutto un popolo così come lo stiamo vedendo anche in questi giorni ed in queste settimane. Grandi gesti di eroismo e solidarietà che hanno caratterizzato quell’epoca stanno caratterizzando queste nostre settimane. Insieme alla volontà appena dopo la Liberazione di ricostruire il Paese come adesso si sta pensando a come ricostruire a come ripartire, a far poggiare su nuove basi solide, sia dal punto di vista sanitario, sociale ed economico la ripartenza del nostro Paese. Ora come allora un grande tema che mi sta particolarmente a cuore: le conseguenze di questa tragedia sanitaria che ci ha colpiti e travolto in queste settimane (come la tragedia militare sociale ed economica che aveva colpito la nostra nazione in quegli anni) non devono fare in modo che si allarghi ulteriormente quella forbice tra chi sta bene chi purtroppo non sta bene. Stiamo già percependo grandissime difficoltà economiche, lo stiamo già toccando con mano. Lo sforzo più grande non sarà soltanto in questo momento emergenziale di dare assistenza alimentare, economica e sociale alle persone ma fare in modo che questo non duri. Ripartire, per far trovare occupazione alle persone nel minor tempo possibile. Un punto fondamentale di ripartenza, dobbiamo far tesoro di quello che abbiamo visto in quegli anni, farne tesoro e non fare gli stessi errori".
Un ulteriore pensiero di Canelli ai famigliari delle vittime, a coloro che hanno perso la vita, al personale sanitario che sta combattendo la battaglia, sul fronte, accanto ai nostri cari, ("allora c’erano i soldati, i combattenti, questa un’altra analogia"): "a loro ed anche e soprattutto a coloro che hanno perso la vita va il nostro pensiero in questo momento ed un grandissimo ringraziamento; sono sicuro che con forza, con coraggio quindi senza paura, e con grande spirito di unità ne usciremo insieme".