Il XXV Aprile a Novara
Il 25 aprile, festa della liberazione, è un giorno che ha una grande valenza simbolica per tutti gli italiani. Una data che rappresenta la fine della Seconda Guerra Mondiale e dei regimi dittatoriali che hanno oppresso il nostro paese per anni. In questo giorno si celebra la libertà, l'indipendenza e la democrazia, ma soprattutto si ricordano coloro che si sono sacrificati per rendere possibile tutto questo. Anche quest'anno, l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha partecipato alla commemorazione del 25 aprile a Novara, insieme ad altre associazioni militari e civili, la banda musicale e tutte le autorità. Il raduno è avvenuto alle ore 9.30 presso l'allea S. Luca punto prestabilito, da dove ogni associazione era presente con il proprio gonfalone. La nostra delegazione era composta dal Presidente Flavio Lenaz, Elvio ed Elia De Zorzi e Giuseppe Frigerio. Il corteo di associazioni, con il nostro labaro in testa, si è poi diretto verso il Duomo, dove abbiamo assistito alla Messa celebrata in memoria dei caduti della guerra. La processione, animata dalla banda musicale, ha suscitato l'emozione dei presenti, richiamando alla mente i momenti difficili di quel periodo storico. Terminata la messa, il corteo si è spostato al broletto, dove abbiamo ascoltato il discorso della delegata della Provincia, la signora, che ha sottolineato l'importanza di preservare la memoria storica e di trasmettere alle nuove generazioni i valori della libertà e della democrazia. Sono intervenuti anche l'assessore del comune di Novara, Silvana Moscatelli, e Roberto Leggero, membro del ANPI, che ha ricevuto un infinito applauso dalla folla. La partecipazione del nostro labaro ANVGD ha suscitato grande emozione e rispetto, rappresentando un simbolo di impegno e di memoria per tutti coloro che hanno vissuto quegli anni e per quelli che, pur non avendoli vissuti, hanno a cuore la storia del nostro paese. In conclusione, la partecipazione del nostro labaro ANVGD alla commemorazione del 25 aprile a Novara è stata un'esperienza indimenticabile, un momento di riflessione e di condivisione per mantenere viva la memoria di tutti coloro che hanno dato la vita per la libertà e la democrazia. La nostra associazione continuerà a svolgere il proprio ruolo nel ricordo e nella valorizzazione dei valori della nostra storia, al fine di costruire un futuro sempre più consapevole e responsabile per le future generazio Le giornate successive al 25 aprile 1945 per migliaia di giuliano-dalmati significarono la ripresa delle persecuzioni titine. 25 aprile, “Festa della Liberazione”, ma non per tutti gli italiani. Nella storia del Confine Orientale del nostro Paese quel giorno del 1945 rappresenta, infatti, uno scollamento rispetto alle vicende che interessarono il resto della nazione nel dopoguerra. E a oltre 70 anni è doveroso ricostruire e divulgare anche l’altra faccia della medaglia, quella taciuta per opportunismo. Il 25 aprile del 1945 la zona di operazioni “Litorale Adriatico” era ancora sotto il controllo tedesco. Anglo-americani da una parte e partigiani di Tito erano impegnati in quella che gli storici chiamarono “la corsa per Trieste” e solamente il successivo 30 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale di Trieste riuscì a scatenare la vittoriosa insurrezione cittadina. Ma la vittoria fu effimera, poiché il primo maggio 1945 iniziarono i terribili Quaranta giorni di occupazione “titina” di Trieste e poi le violenze a Fiume e in tutta l’Istria e la Venezia-Giulia.
Beppe Frigerio