Lettera al direttore del Camelia
Salve,
qualche giorno fa, precisamente prima di Natale, ho visto on-line un articolo in cui si scriveva di un direttore di un hotel (il Motel Camelia di Cameri) commosso dalla letterina di una bimba dell'Asilo di Galliate, che aveva mandato via palloncino a Babbo Natale chiedendo delle bambole e il mangime per il suo criceto.
Non nascondo la mia perplessità nell'aver letto questo articolo molto delicato, e non posso far finta di non essere rimasto alquanto basito di tutta questa commozione da parte del direttore. Questo perchè solo pochi mesi prima il Motel Camelia e lo stesso hanno licenziato 4 dipendenti senza valutare le loro situazioni famigliari, tra cui un dipendente con figlio e moglie a carico, due dello stesso nucleo familiare e una con due figli a carico e senza marito, tutti a contratto indeterminato.
Ora io mi chiedo, tutta questa commozione e benevolenza, fino addirittura a fare un articolo su una testata giornalistica, dove sono andate a finire? Dove è andato a finire tutto questo buonismo per queste persone ora disoccupate?
A mio parere quando si fa beneficenza o opere di bene, in primis si compiono e non si annunciano; si tengono dentro la propria coscienza. Credo che ognuno di noi nel suo piccolo compia quotidianamente atti di solidarietà e non le PROMUOVE sui giornali. In secondo luogo, usare un commento di una bimba per poter apparire lo trovo a dir poco disgustoso.
Caro direttore, vorrei vedere la Sua espressione mentre legge la dedica (che allego) di questo bimbo.
R.P.
F.F.
C.F.
A.M.
N.B: le sigle di cui sopra sono le firme con iniziali dei nomi e cognomi di tutti i dipendenti licenziati.
Le foto in allegato sono l'articolo di Free Novara e la dedica di mio figlio.
Cordiali Saluti,
Romeo Pirchio