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Il Carnevale di Grignasco: storia e tradizioni

Giuan Bacéja e Mariana Curbela sono le maschere del Carnevale di Grignasco, nato a fine Ottocento dall'immaginario del poeta Pinet Turlo

La storia e la tradizione del Carnevale di Grignasco risalgono alla fine dell'Ottocento. A quel tempo, si legge sul sito del Comitato Carnevale, il ciabattino e poeta grignaschese Pinet Turlo diede vita alle due maschere caratteristiche del paese: Giuan e Mariana, due contadini della Bassa Valsesia. 

Giuan porta al collo una "bacéjia", il tipico piatto di legno che veniva utilizzato per mondare il riso. Mariana, invece, cammina per le strade con la sua "curbèla", il cesto in vimini intrecciato che veniva impiegato per trasportare la spesa e raccogliere i frutti della terra. Marito e moglie indossano i vestiti della festa e parlano soltanto dialetto grignaschese. 

Giuan e Mariana ricevono le chiavi del paese il giorno dell'Epifania quando, insieme al loro seguito, distribuiscono la trippa alla popolazione. Da quel giorno, prende il via un ricco programma di cene presso la "Truna", sede del comitato e, al tempo stesso, ritrovo ed osteria. Ma l'evento più atteso dalle due maschere, dal loro seguito, ma anche dalla popolazione è il giovedì grasso, giorno della Giubiacia, quando il paese si anima a festa. 

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