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Euromobility: e le aree pedonali a Novara?

La città piemontese è in coda alla classifica per estensione di zone con divieto permanente di transito e di sosta a tutti i veicoli, ma non è tra le peggiori per corsie ciclabili

Rispetto alla città più "eco-mobile" d'Italia, Novara si colloca malissimo. Infatti, se Venezia sale sul podio perché possiede la più estesa area pedonale, il capoluogo piemontese si piazza terzultima, dopo di lei Catanzaro e Latina. Ad affermarlo il settimo Rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", elaborato da Euromobility con il contributo e il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare. A Novara, inoltre il trasporto pubblico deve migliorare: è ventunesima, per numero di passeggeri trasportati per abitante, in questo caso poco più di 100 e non ci sono dati disponibili per quel che riguarda le zone a traffico limitato (ZTL).

La città piemontese, per fortuna non è tra le peggiori per quel che riguarda il bike sharing; in confronto alle città emiliane di Modena, Reggio Emilia e Ferrara che offrono il maggior numero di km di corsie ciclabili per abitante, Novara è ventesima.

In generale dati positivi si possono riscontrare su tutta la Penisola come ha affermato Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility: "Questo settimo Rapporto segnala che finalmente inizia a ridursi il tasso di motorizzazione, aumentano i veicoli a basso impatto in uso dai Comuni e dalle loro aziende e riprende anche la crescita del numero di auto a metano e gpl, che raggiungono il 7.5% del parco nazionale circolante”. Novara, però è un po’ sotto la media, appena dopo il 6%; poco in confronto alle città più virtuose che superano il 18%.

Bertuccio sottolinea che il Rapporto purtroppo “conferma, purtroppo, che ai servizi innovativi credono più i cittadini che i loro amministratori: se il bike sharing mostra una crescita a due cifre percentuali sia di utenti sia di biciclette, al car sharing si rivolgono sempre più cittadini ma le automobili diminuiscono del 2.4%.”.

Anche il Presidente Riccardo Canesi non fa salti di gioia, ma anzi bacchetta le amministrazioni “che dimostrano ancora di non aver compreso appieno quanto faccia bene alla salute delle città e a quella dei cittadini la mobilità attiva, l’uso cioè dei propri piedi e della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. I percorsi in città sono ancora troppo poco sicuri e l’impegno sul piano culturale è scarso o addirittura assente”.

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