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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ispra, stabilimenti a rischio di incidente rilevante: Trecate in cima alle classifiche

Secondo il rapporto dell'Ispra, Novara è tra le provincie con più alto numero di stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Solo nel piccolo comune di Trecate ci sono ben 10 stabilimenti potenzialmente pericolosi

È stato presentato a Roma il rapporto Ispra 2013 sulla mappatura dei pericoli di incidente rilevante in Italia. Questo ci da un quadro molto dettagliato dello stato generale dell’industria italiana. Un quadro a dire la verità non roseo in quanto secondo l’Ispra, al 31 dicembre scorso in Italia vi erano ben 1142 stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante, stabilimenti quindi potenzialmente pericolosi.


 

L’industria pesante è sempre stata presente nella storia del nostro Paese fin dall’unità. In modo particolare con l’avvento della chimica industriale e la costituzione di sistemi industriali sempre più vasti e complessi, è diventato prioritario il problema degli incidenti che possono coinvolgere oltre i lavoratori dell’impianto anche estese aree che circondano lo stabilimento con conseguenze sia per l’uomo che per l’ambiente, talvolta disastrose. Non va dimenticato infatti che Il 10 luglio del 1976, nell’azienda ICMESA di Meda si ebbe la fuoriuscita di una nube di diossina del tipo TCDD, una delle più pericolose. La nube tossica, fuoriuscita dalla valvola di sicurezza di un reattore, investì una vasta area limitrofa allo stabilimento ed in particolare il comune di Seveso nella bassa Brianza. Circa 240 persone vennero colpite da cloracne, una dermatite provocata dall’esposizione al cloro e ai suoi derivati, che causa lesioni e cisti sebacee.


 

Solo due mesi dopo a Manfredonia in uno stabilimento petrolchimico specializzato nella produzione di fertilizzanti, lo scoppio di una colonna di lavaggio dell’ammoniaca determinò la dispersione in atmosfera di anidride arseniosa e ossido di carbonio con elevati danni all’ambiente circostante. E questo solo per citare quelli accaduti nel nostro Paese. Tutto ciò ha spinto gli stati membri della Comunità Europea a mettere in atto delle misure per prevenire i rischi legati alle attività industriali. La direttiva che ne ha fatto seguito è stata la 82/501/CEE detta anche Seveso, più volte ripresa e aggiornata nel corso degli anni.


 

Ai sensi della legge Seveso l’elemento che caratterizza un’attività come “stabilimento suscettibile di causare un incidente” è la presenza di sostanze o categorie di sostanza, potenzialmente pericolose, in quantità tali da superare determinate soglie. Dannose, inoltre, non solo per l’uomo ma anche per l’ambiente circostante. Secondo il rapporto Ispra 2013 sulla mappatura dei pericoli di incidente rilevante in Italia, metà degli impianti a rischio Seveso si trovano nelle quattro grandi regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) e metà si trovano sparsi lungo il resto dello Stivale. Di questi, 103 si trovano in Piemonte. La regione in cui si trova il maggior numero di questi comuni è la Lombardia, con ben 6 comuni dove sono presenti industrie pericolose. Nel Report viene inoltre evidenziato che nella quasi totalità delle provincie italiane è ubicato almeno uno stabilimento con pericolo di incidente rilevante.

Tra le provincie con numero elevato di stabilimenti pericolosi (numero di stabilimenti maggiori o uguali a 10), Novara con 28 stabilimenti si colloca al 6 posto in Italia. Altro dato interessante che ristringe ulteriormente l’area di analisi, è quello che prende come riferimento i comuni nel cui territorio sono presenti più stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti. Anche in questo caso la Provincia di Novara si trova ai piani alti della classifica con il comune di Trecate che ha ben 10 stabilimenti, raggiungendo il quarto posto a livello nazionale dopo Ravenna (26), Venezia (15), Genova (10).

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