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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il novarese Simone Leo è leggenda: 220 km a 30 gradi sotto lo zero

Nuova impresa novarese, questa volta in Minnesota e a temperature bassissime

“Solitamente me lo dicono gli altri. Questa volta me lo dico da solo: ho compiuto un’impresa”. Il 41enne novarese Simone Leo aggiunge un ulteriore trofeo nel suo palmares di ultramaratone, forse quello che pesa più di tutti: Arrowhead135, 217 km percorsi trainando una slitta di oltre 15 kg, nella neve, a temperature che in questa edizione hanno toccato quasi i 30 gradi sotto lo zero. Tempo massimo: 60 ore. Leo ci è riuscito e con questa gara è il primo italiano ad aver concluso la “Bad Cup135 World Championship”, tutte le 135 miglia americane. Ad Arrowhead135 lui, insieme a Filippo Poponesi, di Perugia, è stato l’unico europeo e italiano in gara. 

Il novarese è partito da International Falls lunedì 27 gennaio alle 7.04 (14.04 in Italia), e ha raggiunto la vela con la scritta “Finisher” al traguardo di Fortune Bay intorno alle 18.25 (1.25 in Italia) di mercoledì 29 gennaio. Impresa conquistata.  

Una gara questa, davvero estrema, molto più di tutte le altre portate a termine, pur essendo ciascuna difficile per motivi diversi: “wild” come direbbero gli americani, completamente immersi nella vastità del nulla del territorio nel Minnesota, senza punti di riferimento, senza indicazioni. La prima gara di Leo corsa senza l’assistenza della crew, come invece era accaduto finora. Una gara da solo e senza neanche il pulsante dell’Sos per chiedere aiuto. Una gara estrema, con se stessi, dove il più grande ostacolo sei soltanto tu. “E’ stato un viaggio, non tanto una gara. Devastante fisicamente e mentalmente. La mia più grande sfida e sono contento di averla portata a termine” commenta l’ultramaratoneta. Una gara con una dedica speciale: “Ho mantenuto la promessa fatta a Daniele”. Daniele è Daniele Nardi, l’alpinista scomparso nel febbraio 2019 sul Nanga Parbat, la più grande montagna del Pakistan.

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