Un riccio intrappolato in una rete, che sarebbe sicuramente morto se non fosse stato liberato.

"Stavo passeggiando insieme alla mia amica Giulia Franco a Veveri, come ogni sera, quando il suo cane Margot ha visto qualcosa" racconta Carmen Vignarelli, titolare di Vetrartista e appassionata di animali e natura. "Lei è rimasta lì con il riccio, io sono tornata a casa a prendere gli attrezzi per liberarlo". Un'impresa non facile, visto che il povero animale era incastrato nelle maglie della rete. "Molto lentamente sono riuscita a tagliare le maglie e ad aprirle, per fortuna non era ferito. Poi l'ho portato a casa, gli ho dato acqua e crocchette per il gatto, che i ricci mangiano volentieri, e l'ho lasciato in un luogo riparato in una scatola, libero di andare quando voleva. Nel mio giardino girano diversi ricci e al mattino se n'era andato da solo".

"Ho deciso di provare a liberarlo perchè sapevo di riuscire ad allentare le maglie della rete, ma se fosse stato ferito o se la rete fosse stata più spessa non avrei potuto - spiega Carmen -. A chi si dovesse trovare in una situazione simile e non se la sentisse di agire, per paura di fare male all'animale, consiglio di chiamare associazioni specializzate come il Centro recupero ricci La Ninna o il Rifugio Miletta. Loro sapranno cosa fare: nel caso non si avessero i numeri sottomano si possono anche allertare i vigili, che avviseranno poi le associazioni". "In generale è sempre meglio muoversi con calma, non fare troppo rumore e parlare a bassa voce, per non spaventare l'animale che già è in difficoltà".

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