rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Verbano Cusio Ossola

"A riveder le stelle": il film-documentario girato in Val Grande arriva al cinema

La pellicola, firmata dal regista piemontese Emanuele Caruso, vede protagonisti Giuseppe Cederna, Maya Sansa e il dott. Franco Berrino

Realizzato dalla società di produzione di Alba Obiettivo Cinema, con il sostegno della Film Commission
Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund e del Parco Nazionale della Val Grande, "A Riveder le Stelle" a
marzo 2022 uscirà al cinema e si potrà finalmente vedere in sala.

Il direttore di Film Commission Torino Piemonte, Paolo Manera, ricorda che: "Ci ritroviamo con molta
emozione, dopo una pausa forzata di due anni, ad accompagnare Emanuele Caruso in questo progetto che
Fctp ha sostenuto con convinzione attraverso il Piemonte Doc Film Fund. 'A Riveder le Stelle' conferma
ancora una volta tutte le caratteristiche di unicità e originalità che contraddistinguono da sempre le opere del giovane regista e produttore piemontese, sia nel percorso produttivo che in quello di diffusione e incontro con il pubblico".

"Emanuele Caruso torna in Val Grande per farci riflettere sul destino del nostro pianeta - dichiara Massimo
Bocci, commissario straordinario dell'Ente Parco Nazionale Val Grande - e lo fa con un viaggio, con una sorta
di compagnia dell'anello di tolkeniana memoria, attraverso la natura prorompente del nostro Parco. Abbiamo accolto con entusiasmo l’anteprima del docufilm 'A Riveder le Stelle' a Domodossola come occasione speciale per festeggiare il nostro trentesimo compleanno che cade esattamente il 2 marzo. Fu infatti il decreto ministeriale del 2 marzo 1992 ad istituire il Parco, definito 'l'ultima grande area selvaggia dell'intero arco alpino europeo'. Muoversi lentamente assaporando, passo dopo passo, il contatto con la natura: una natura che cura è dunque la ricetta, perché la nostra società recuperi quei valori e quelle attenzioni un po’ dimenticate - fino a che il Covid non ce le ha brutalmente ricordate - che serviranno per lasciare ai nostri figli un mondo
migliore".

La distribuzione del film, realizzato nel 2019, fu bloccata dalle restrizioni imposte dalla pandemia. La difficile
scelta del regista e di Obiettivo Cinema è stata quella di attendere la riapertura delle sale cinematografiche per poter presentare la pellicola sul grande schermo e non in streaming o su piattaforme online. Come è già avvenuto per i suoi precedenti lavori, il regista introdurrà personalmente gran parte delle proiezioni in sala, creando un rapporto diretto ed entrando così in relazione con il pubblico.

L'anteprima nazionale sarà a Domodossola il 2 marzo. Sempre nel Vco il film sarà poi visibile con una doppia proiezione giornaliera dal 3 al 6 marzo nella sala dell'auditorium Il Chiostro di Verbania Intra. La programmazione completa nelle sale, in costante aggiornamento, è consultabile su www.stellefilm.it.

Girato i primi di agosto 2019, in appena una settimana, utilizzando solo due cellulari e un piccolo drone alimentati a energia sostenibile, "A Riveder le Stelle" è un progetto sperimentale concepito come una lettera al futuro dell’umanità: un lavoro originale e a impatto zero che, attraverso un linguaggio comunicativo fuori dai canoni, punta i riflettori sull’ambiente e sulle conseguenze del cambiamento climatico.

"In questi due lunghi e complessi anni, molti ci hanno chiesto di vedere il film online - racconta il regista - ma la produzione ha preferito aspettare perché il nostro documentario doveva essere, e speriamo sarà, un’occasione di incontro e di confronto. Proprio per questo siamo felicissimi di annunciare che, dopo due lunghi anni, 'A Riveder le Stelle' sarà nei cinema a partire dal 3 marzo 2022. Arriviamo da due anni intensi e difficili - prosegue Caruso - anni in cui il mondo è cambiato completamente, sono cambiate anche le nostre abitudini. Il Covid-19 era un’emergenza per la quale nessuno di noi era pronto. Ecco, il film nasce su un’altra emergenza che sarà ancora più profonda di quella del virus, che è quella del cambiamento climatico. In questi decenni abbiamo sfruttato troppo questo pianeta, abbiamo consumato troppo le sue risorse, abbiamo inquinato oltre ogni limite. Il nostro stile di vita, in qualche modo, farà sì che questo pianeta nei prossimi anni verrà a chiederci il conto, che lo vogliamo oppure no. Ed è proprio su questa esigenza e riflessione che nasce il mio film, un viaggio a piedi di 7 giorni, con dei protagonisti di eccezione, per cercare di cambiare la nostra visione e il nostro modo di ragionare".

Dopo lo straordinario e inaspettato successo de "La Terra Buona", oltre 55mila biglietti venduti (fonte
Cinetel) con un incasso al botteghino superiore ai 310mila euro, il regista piemontese torna al cinema con un progetto del tutto originale: un viaggio sospeso nel tempo tra i percorsi montani della Val Grande. Protagonisti della pellicola l’attore e alpinista Giuseppe Cederna, l’attrice Maya Sansa e il dottor Franco Berrino che ha partecipato attivamente alla "spedizione", apportando un contributo che resta unico per il film. Il documentario racconta un cammino lungo 7 giorni, in cui vengono percorsi 36 km con un dislivello di 5mila metri, alla riscoperta della natura e dell’umanità.

È dunque su queste tematiche che si interroga il regista, seguendo passo dopo passo, un gruppo di 6
‘viandanti d’eccezione’. Compagni di cammino che non si conoscevano e che, arrivando da mondi totalmente diversi, hanno voluto condividere una esperienza unica, affrontando insieme un viaggio che, giorno dopo giorno, diventa anche un percorso interno. Ad accompagnarli in questa loro esperienza di scoperta personale e collettiva, gli incredibili panorami del Parco Nazionale della Val Grande, una delle aree wilderness più estese d'Europa, al confine fra il Piemonte e la Svizzera. Luoghi selvaggi, incontaminati, in cui la società non ha messo le radici e dove le stelle, la sera, sono l’unica luce che l’occhio umano percepisce.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"A riveder le stelle": il film-documentario girato in Val Grande arriva al cinema

NovaraToday è in caricamento