Sanità, addio all'ospedale unico del Vco: la decisione del Consiglio regionale
Approvata la delibera che prevede la ristrutturazione totale degli ospedali di Verbania e Domodossola
Il Vco dice addio all'ospedale unico: il Consiglio regionale del Piemonte, nella seduta di ieri, martedì 20 giugno, ha infatti approvato la delibera che prevede la ristrutturazione totale degli ospedali di Verbania e Domodossola. Archiviato, dunque, il progetto di un'unica struttura ospedaliera ipotizzato dalla Giunta regionale precedente.
"Una scelta di buonsenso, la migliore possibile visti e considerati diversi fattori - ha commentato il consigliere regionale leghista Alberto Preioni, primo sostenitore della scelta di mantenere due presidi ospedalieri di primo livello - tra cui la particolare morfologia di un territorio che è prevalentemente montano e dalla viabilità difficile, lo scenario post pandemico che ha modificato l'approccio nazionale alla medicina di territorio e la volontà espressa da migliaia di cittadini, oltre 30 sindaci e tantissimi amministratori del Vco. Ora dopo vent'anni di parole e immobilismo passiamo finalmente ai fatti e ristrutturiamo completamente sia il Castelli sia il San Biagio, dove saranno concentrate tutte le forze tecnologiche e di personale in grado di garantire le migliori cure ai cittadini del Vco".
Sulla decisione del Consiglio regionale è intervenuto il consigliere del Pd, e vice presidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, che ha duramente criticato la scelta della Regione: "La destra affonda l'ospedale unico del Vco. Non sono serviti purtroppo il lavoro dell'opposizione, ma anche i pareri contrari di sindaci, sindacati, associazioni di categoria, ordine dei medici, esperti del settore e persino gli studi commissionati dalla stessa Regione. I consiglieri di maggioranza si sono assunti la responsabilità di votare a favore della ristrutturazione degli attuali presidi ospedalieri di primo livello di Verbania e Domodossola. Lo hanno fatto nell'assenza totale del presidente Cirio, che non è stato in aula nemmeno un minuto durante la discussione certificando come chi amministra oggi il Piemonte abbia deliberatamente abbandonato il Vco. Con l'aggravante dell'assessore alla Sanità che, dopo aver lasciato carta bianca al consiglio - 'le due opzioni sono valide, scegliete voi' - ha abbandonato l'aula senza esprimere il proprio voto".
"Una posizione pilatesca della Giunta - ha aggiunto Rossi - che scarica la sua incapacità di risolvere i problemi sul territorio, sulle spalle dei sindaci e sul Consiglio regionale, dopo che nel 2017 grazie al lavoro della maggioranza guidata da Sergio Chiamparino il puzzle per un nuovo ospedale unico a Ornavasso era completato e condiviso, dopo decenni di discussioni: c'era l’accordo tra i sindaci del territorio, il progetto e persino i finanziamenti pubblici necessari. Saranno i cittadini del Vco a pagarne le conseguenze, perché non basta ristrutturare le pareti. Serve tenere in piedi i servizi e la scelta di tenere i due ospedali non renderà certamente attrattivo il Vco per i professionisti sanitari come dimostrano i dati di questi anni caratterizzati dall'esodo del personale sanitario, dalla mobilità passiva e da un massiccio ricorso ai gettonisti".
La decisione della Regione è stata accolta con sfavore anche dalla sindaca di Verbania Silvia Marchionini, che nelle ultime settimane era più volte intervenuta sulla questione: "Il voto in Consiglio regionale - ha commentato Marchionini - con la scelta di non dotare il Vco, una provincia in Piemonte, di un nuovo, unico e moderno ospedale sancisce lo smantellamento della sanità pubblica nel Vco. Questo voto è solo una scelta politica compiuta dal centro destra, a partire dal consigliere Preioni, che non tiene conto dei pareri dei Sindaci, della categorie economiche, sociali e sindacali e del parere delle categorie dei medici tutti favorevoli al nuovo e unico ospedale. Mentre il Presidente Cirio non si presenta nemmeno in aula, l'assessore alla sanità regionale Icardi invita il consiglio a votare in coscienza per una delle due ipotesi, scappando di fronte alle sue responsabilità, non votando, e scaricando sul consiglio, sulla Lega di Preioni, la scelta che sa anche lui essere sbagliata: quella dei due ospedali".
Marchioni ha inoltre aggiunto che "il Consiglio regionale del Piemonte ha votato su una scelta priva della ragionevolezza tecnica di supporto e in palese contrasto con gli stessi studi commissionati dalla Regione, ed è per questo che come amministrazione comunale unitamente ad altre, valuteremo ogni possibile azione, a partire dalla tutela suprema della sanità pubblica, con azioni di ricorso ed esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti, per difendere gli interessi dei cittadini ad avere una sanità pubblica forte ed efficiente".
La decisione della ristrutturazione dei due ospedali di Verbania e Domodossola è stata invece applaudita dalla sezione del Vco di Forza Italia: "Dopo più di 20 anni di attesa finalmente un investimento concreto per il futuro della sanità del Vco - ha dichiarato la coordinatrice Mirella Cristina -. Il covid ha cambiato il mondo e le risposte che la politica deve dare, quanto approvato oggi risponde alle esigenze di cittadini che vivono in un territorio complesso e fragile e lo fa con risorse certe. Il nostro territorio in tema di sanità non può più attendere, il progetto di due nuovi ospedali con 150 posti letto ciascuno, unito a una efficace medicina territoriale, pone finalmente basi solide per una politica sanitaria efficiente, moderna, efficace".
Per il Pd del Vco, al contrario, si tratta di "Una proposta, quella votata dei due ospedali, senza che sia minimamente chiaro (non c'è infatti uno straccio di documento in proposito) quali reparti si manterranno, oltre ai 150 posti letto per presidio genericamente indicati - ha dichiarato la segretaria provinciale del Pd Vco Alice De Ambrogi -. Saranno mantenuti due veri Dea con tutti i reparti che devono avere per poter funzionare? O sarà mantenuto il modello dell'ospedale unico plurisede con mezzo Dea a Verbania e mezzo a Domodossola, come sta avvenendo da anni, con tutte le difficoltà ben note? Nessuno lo sa".