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Verbano Cusio Ossola

Squalifica per doping da record per l'atleta verbanese: non potrà tornare a correre fino a 72 anni

Alessandro Braconi è stato squalificato per 36 anni: nonostante il divieto ha partecipato a diverse gare

Non è la squalifica più pesante di sempre, ma si avvicina molto: Alessandro Braconi è stato squalifica per doping per 36 anni.

L'atleta di Intra, che ha 36 anni, non potrà gareggiare fino al 2058, quando avrà 72 anni. É la secondo squalifica, non a vita, più lunga di sempre in Italia, dopo quella ricevuta da Roberto Barbi che nel 2008 fu squalificato per 38 anni.

Braconi, che di professione è un massaggiatore e ha una grande passione per l'atletica, dove ha un personale di 1h19′ nella mezza maratona, nel 2020 era stato coinvolto in un traffico di ormoni, steroidi e anabolizzanti dopo un'indagine della Procura di Verbania. 12 anni di squalifica, per cui aveva patteggiato 10 anni e 20 giorni. Il runner però, nonostante la squalifica, ha gareggiato alla Lago Maggiore Half Marathon di Stresa dello scorso maggio ed è stato punito con altri 12 anni di squalifica. A marzo 2022 era stato inoltre sospeso per "uso o tentato uso di una sostanza o di un metodo proibiti", per "possesso di una sostanza o di metodo proibiti da parte di un atleta o di persona di supporto dell'atleta" e per "traffico illegale o tentato traffico illegale, da parte di un atleta o altra persona di sostanze o metodi proibiti": gli altri 12 anni di pena hanno portato la squalifica a 36 anni. 

"I fatti d'imputazione", ha sottolineato l'Avis Marathon Verbania sul suo profilo Facebook, "risalgono al 2016. Noi nel 2017 abbiamo tesserato il soggetto in causa, nella primavera del 2020 veniamo a sapere da testate giornalistiche che lo stesso ha patteggiato una condanna per detenzione e spaccio di sostanze proibite. Per tutelarci inviamo lettere agli enti competenti sia Nazionali che regionali per avere lumi su come comportarci come società nei riguardi del tesserato. Dopo diversi mesi ci risponde la Fidal Piemonte assicurandoci che abbiamo agito correttamente, ma è opportuno aspettare i tempi della giustizia sportiva. Noi come società decidiamo di radiare l'atleta e non permettergli il rinnovo del tesseramento perché il suo agire è in contrasto con l'etica del nostro statuto. L'atleta per l'anno 2021 e 2022 si tessera direttamente con la Runcard Fidal, cosa che gli permette di partecipare a diverse competizioni. Noi come società protestiamo in FIDAL per un modus di agire della federazione per noi errato (una società privata lo radia e loro lo tesserano.....) ma non  abbiamo riscontri. Le nostre e altre lamentele finalmente hanno sortita quando nella primavera del 2022 arriva la squalifica ufficiale. L'atleta prende comunque parte ad altre competizioni sempre come Runcard Fidal e dopo ulteriori segnalazioni la pena viene accentuata fino alla condanna finale. Questo per ribadire come Avis Marathon Verbania è completamente estranea ai fatti e si è comportata correttamente e diligentemente in quanto il doping è materia che ha sempre combattuto in prima fila. Non Allo stesso modo si è comportata Fidal permettendo ad un atleta condannato di tesserarsi e partecipare a competizioni".

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