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Verbano Cusio Ossola

Rapine e furti in abitazione: sgominata dai carabinieri di Verbania banda che agiva in tutto il nord Italia

Sono diverse le ordinanze di custodia cautelare eseguite a carico di cittadini responsabili di numerosi furti e rapine commessi tra il novembre 2019 e il gennaio 2020

Nelle prime ore della mattinata di oggi, mercoledì 26 maggio, i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Verbania hanno dato esecuzione a diverse ordinanze di custodia cautelare a carico dei componenti di una banda responsabile di numerose rapine e furti in abitazione commesse nel periodo da novembre 2019 a gennaio 2020. In totale i carabinieri sono riusciti a risalire complessivamente a 62 furti e 2 rapine in abitazione, commessi dal sodalizio criminale in diverse province del Piemonte,
Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Le indagini partite a fine 2019

L’indagine dei militari dell'Arma era partita dalla tentata rapina ai danni di una persona avvenuta nella serata del 7 novembre 2019 a Gignese, dove i malfattori avevano usato un'Alfa Romeo Stelvio. I carabinieri del Nucleo investigativo di Verbania, risaliti al numero di targa dell'auto, erano riusciti a documentare la presenza del veicolo sia prima che dopo l’episodio in altri comuni del Vco e poi in provincia di Varese, in concomitanza di altrettanti furti in abitazione. La sera dell’11 novembre, inoltre, ipotizzando che l'auto potesse ancora essere utilizzata dai ladri per compiere analoghi "raid" sul territorio, i militari stavano perlustrando le zone maggiormente interessate dal fenomeno, oltre a monitorare il sistema di videosorveglianza presente sul territorio, quando è stata rilevata la presenza della "Stelvio" a Brovello-Carpugnino, presenza che è coincisa con l’allarme per un tentato furto in abitazione. A quel punto sono state allertate tutte le pattuglie presenti sul territorio, nonché quelle della confinante Compagnia di Arona. Proprio i colleghi di Arona hanno intercettato la "Stelvio", i cui occupanti, nel tentativo di seminare gli inseguitori, hanno speronato l’auto di servizio, per fortuna senza conseguenze per i militari, abbandonando l'auto poco dopo nei pressi di una zona boschiva, proseguendo la fuga a piedi e facendo perdere le proprie tracce.

I carabinieri del Nucleo nvestigativo di Verbania, recuperato il veicolo, hanno trovato al suo interno importanti elementi che hanno consentito di proseguire le indagini e di identificare due diversi gruppi, composti rispettivamente da 6 e 4 soggetti, tutti di origini albanese, ed una donna di origine egiziana, per la maggior parte senza fissa dimora. Le indagini hanno permesso di raccogliere prove che hanno consentito di risalire a 2 rapine e 62 furti in abitazione commessi dal sodalizio criminale, estremamente mobile su tutto il nord Italia, grazie anche all’utilizzo di veicoli rubati di grossa cilindrata, ai quali cambiavano spesso le targhe, anch’esse rubate, per rendere più difficoltoso il riconoscimento su strada, utilizzando i telepass dei veicoli per muoversi lungo le arterie autostradali senza pagare pedaggi e superare agevolmente le barriere.

I furti in diverse province italiane

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i numerosi furti commessi dal gruppo criminale si sono concentrati tutti in poco più di due mesi, e hanno interessato le province di Verbania, Novara e Alessandria in Piemonte, quelle di Lecco, Varese, Milano, Bergamo, Brescia e Pavia in Lombardia, quelle di Venezia, Verona e Padova in Veneto, ed infine Parma, Ferrara e Rimini in Emilia Romagna.

Gli arrestati

Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi, alcuni, già all’epoca delle indagini senza fissa dimora, sono risultati irreperibili e probabilmente rifugiati nel paese d’origine, mentre D. A., classe 1986, e M. F., classe 1985, già agli arresti domiciliari rispettivamente a Savona e Mozzate (Como), sono stati associati alle case circondariali di Savona e Como. Infine H. P., classe 1993, e B. M., classe 1989, domiciliati a Segrate, sono stati associati uno presso il carcere di San Vittore a Milano, mentre la moglie, con prole, è stata condotta agli arresti domiciliari. 

Secondo i carabinieri, gli arrestati, approfittando delle potenti auto di volta in volta utilizzate, nonché una volta scelta la zona dove operare, effettuavano di numerosi colpi in rapida successione, anche nello stesso comune.

Tra gli oggetti rinvenuti e sequestrati anche una carabina e una pistola semiautomatica

Nel corso delle indagini i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato - oltre a costosi capi d’abbigliamento, monili ed orologi di marca - anche una carabina H&K cal. 223 con due caricatori e 34 cartucce (tipo fucile d’assalto depotenziato), nonché una pistola semiautomatica Beretta 9x21, anch’essa con due caricatori e 15 cartucce. Quest’ultima, anche a dimostrazione della estrema pericolosità dei soggetti, era stata riposta dai malviventi nella tasca porta oggetti di uno dei sedili anteriori, quindi potenzialmente pronta all’uso.
 

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