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Verbano Cusio Ossola

Coronavirus, due casi probabili anche nel Vco: si attendono le contro analisi

Positive al primo tampone due persone. I tre novaresi rimangono in ospedale in attesa della conferma

Dopo il rientro di 36 astigiani in Piemonte sale a 43 il bilancio dei probabili casi in Piemonte. Tra questi la Regione ha spiegato che sono risultate positive al primo tampone anche due persone residenti nel Vco, ma si attende, come per tutti gli altri casi, la conferma definitiva dell'Istituto superiore della Sanità.

La Regione spiega infatti che "sono terminate nella notte le operazioni di rientro a casa della comitiva di 36 astigiani facenti parte del gruppo di soggiornanti presso l’hotel di Alassio. Di questi, 28 (comprendenti i 4 dimessi dall'ospedale San Martino di Genova perché asintomatici) sono risultati positivi al test sul coronavirus “COVID19”, ma non presentando particolari problemi clinici, sono stati tutti posti in isolamento fiduciario domiciliare".

Coronavirus, prolungate fino al 1° marzo le limitazioni dell'ordinanza regionale

Con il loro arrivo, salgono a 43 i casi probabili di contagio presenti sul territorio piemontese, di cui solo 1 confermato dall’Istituto superiore di sanità: 35 ad Asti, 3 a Torino, 3 a Novara e 2 nel Vco.
Resta immutato il numero dei ricoverati: 1 a Torino, presso l’Amedeo di Savoia, 3 al Cardinal Massaia di Asti e 3 al Maggiore della Carità di Novara. Nessuno in terapia intensiva.

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Sarà il Governo a decidere se e fino a quando saranno prolungate  le limitazioni previste dall'ordinanza regionale per il contenimento del coronavirus.

Coronavirus, in Piemonte si punta a norme meno restrittive

La Regione Piemonte resta quindi in attesa del decreto del presidente del Consiglio, che dovrebbe arrivare nella giornata di sabato 29 febbraio, con cui verranno date indicazioni sulla gestione della situazione nelle prossime settimane. La Regione ha comunicato le proprie valutazioni e proposto le modifiche all'attuale ordinanza al Governo, ma per decidere su riapertura di scuole, impianti sportivi, chiese e luoghi della cultura, e sullo svolgimento di eventi e manifestazioni, si dovranno attendere le linee guida dettate da Roma.

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