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Estraevano minerali rari in alta Val Formazza: tre persone denunciate dalla guardia di finanza

Intervento della stazione del Soccorso alpino della guardia di finanza a 3000 metri di quota

Estraevano abusivamente minerali rari dalla montagna utilizzando demolitori elettrici. Scoperti dagli uomini del Soccorso alpino della guardia di finanza (Sagf), sono stati denunciati.

E' successo nei giorni scorsi in alta Val Formazza, dove i finanzieri della stazione del Soccorso alpino di Domodossola, durante un’attività di controllo doganale sulla linea di confine italo/svizzera hanno sentito un rumore insolito ed inaspettato per quelle quote, il martellare di un demolitore solitamente impiegato nei lavori edili. Certi che in quella zona non fosse presente alcun rifugio o bivacco su cui potessero essere in corso dei lavori di manutenzione, si sono diretti in direzione del rumore e una volta in prossimità hanno notato, sulla morena del ghiacciaio, un accampamento con due tende e una persona che movimentava un sacco di juta rigonfio e all’apparenza pesante.

Intervenuti sul posto, i finanzieri hanno trovato un gruppo elettrogeno, un demolitore elettrico, un grosso trapano a percussione, altri arnesi da scavo, una tanica di benzina e un sacco da carico con fettucce del tipo utilizzato dagli elicotteri per il trasporto dei materiali in quota. Oltre alla prima persona individuata sul posto e fermata, gli uomini del Sagf hanno poi rintracciato altre due persone, nascoste dietro a dei grandi massi.

Soccorso alpino guardia di finanza sequestro minerali-2

Circoscritta la vicenda, i finanzieri del Soccorso alpino hanno potuto quindi prendere atto dello scempio paesaggistico procurato al patrimonio ambientale dell’alta Val Formazza e procedere, sentito anche il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Verbania, a denunciare i tre per la violazione del D.lgs 42/2004, meglio noto come il "Codice dei beni culturali e del paesaggio", per aver, in modo organizzato e continuato, deturpato irreparabilmente un’area alpina protetta ad una quota superiore ai 1600 slm ed in area di ghiacciaio, nonché per il furto aggravato di minerali. Tutte le attrezzature da lavoro rinvenute ed i minerali abusivamente estratti e trovati all’atto dell’intervento sono stati, di conseguenza, sottoposti a sequestro.

Per poter però trasportare il tutto alla caserma Urli di Domodossola è servito l'aiuto dei finanzieri della Sezione Aerea della guardia di finanza di Varese che, arrivati sul luogo del sequestro con l’elicottero, sono riusciti a riportare materiali e militari del Soccorso alpino nell’area di sosta delle autovetture di servizio.

Una volta in caserma, quanto accertato è stato riferito ai finanzieri della Compagnia di Domodossola che si sono subito messi al lavoro per approfondire tutti quegli aspetti, fiscali e non, connessi con il presunto commercio in nero di minerali rari.

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