Teatro: a Verbania in scena "Festen. Il gioco della verità"
Continuano gli eventi di "Lampi sul loggione": giunta alla sua 35esima edizione, la quarta ospitata dal teatro Il Maggiore di Verbania, la tradizionale stagione teatrale organizzata dall'associazione Lampi sul teatro e Fondazione Il Maggiore porterà quest’anno sul palco cinque spettacoli, tra prosa, testi contemporanei e un omaggio musicale a Mia Martini.
Il nuovo appuntamento è per venerdì 1° aprile, alle 21, con "Festen. Il gioco della verità".
"Festen. Il gioco della verità" è una produzione Tpe - Teatro Piemonte Europa, tratta dalla sceneggiatura dell’omonimo film danese del 1998 diretto da Thomas Vinterberg, scritto da Mogens Rukov e Bo Hr. Hansen e prima opera aderente al manifesto Dogma 95.
A firmarne la regia in questo primo adattamento italiano è Marco Lorenzi, regista diplomato alla Scuola per attori del Teatro Stabile e fondatore della compagnia torinese Il Mulino di Amleto, vincitrice del Premio della Critica Anct 2021, della quale Tpe ha già coprodotto alcuni lavori: "Ruy Blas" di Victor Hugo, "Platonov" di Anton ?echov e "Kollaps" di Philipp Löhle, quest’ultimo inserito in Summer Plays 2020 al Teatro Carignano. Festen è stato inserito tra i 10 spettacoli imperdibili nel 2022 per la rivista Birdmen.
Lo spettacolo è sostenuto dall’impegno produttivo di Tpe - Teatro Piemonte Europa, con Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con Il Mulino di Amleto.
Interpreti di questa prima trasposizione teatrale italiana sono Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi, Roberta Calia, Yuri D'Agostino, Elio D'Alessandro, Roberta Lanave, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Tronca.
La pièce racconta di una grande famiglia dell’alta borghesia danese, "i Klingenfeld", che si riunisce per festeggiare il sessantesimo compleanno del patriarca Helge. Alla festa sono presenti anche i tre figli: Christian, Michael e Helene. Il momento di svolta sarà il discorso di auguri del figlio maggiore Christian che, una volta pronunciato, cambierà per sempre gli equilibri della famiglia, svelando ipocrisie e strappando via maschere. La festa si trasforma in un gioco al massacro volto a mettere in discussione, in un crescendo di tensione, il precario equilibrio familiare fondato su rapporti ipocriti, segreti indicibili e relazioni di potere malsane.
L’opera scava all’interno dei tabù più scomodi, affrontando la relazione con la figura paterna, la verità, il rapporto con il potere e l’autorità imposta. Impossibile non pensare ad Amleto, alla tragedia greca, ma anche all’universo favolistico dei Fratelli Grimm.