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Verbano Cusio Ossola

Montagne piemontesi unite nel flashmob: "Lavorare in montagna è un diritto essenziale"

Iniziativa nata con Arpiet. Fra le protagoniste ci sono Macugnaga e San Domenico

Le montagne piemontesi, tutte insieme hanno risposto "presente". Sono tanti gli impianti che ieri, sabato 20 febbraio, dalle 16.30, si si sono ritrovati a distanza per prendere parte a un flashmob ideato da Arpiet (l'associazione regionale piemontese Imprese esercenti trasporto a fune in concessione).

Tutti presenti, Vco compreso, con l'obiettivo di richiamare l'attenzione sul comparto neve per l'economia del territori montani. Ciascuno si è fatto sentire a suo modo.

A Macugnaga il mondo della neve si è unito nel suono di una sirena come grido d'allarme della stazione di montagna: "Nella speranza che la situazione dell'epidemia ci consenta di aprire almeno nell'ultima parte di stagione, chiediamo che Governo e Regione eroghino al più presto i ristori preannunciati, per aiutare le nostre imprese turistiche che oggi vedono minata la loro sopravvivenza. Chiediamo inoltre una particolare attenzione per tutti i dipendenti stagionali che oggi si trovano a casa senza nessuna tutela" hanno detto durante il flashmob.

Bonus montagna dalla Regione 

Ed è intervenuto anche il sindaco Stefano Corsi: "Siamo riuniti con le stazioni dell'arco alpino con un obietivo semplice: evidenziare un diritto essenziale, il diritto al lavoro in montagna, - ha detto - siamo chiusi dall'8 marzo 2020 e se riprenderemo il 5 marzo la stagione sarà altamente compromessa". Il sindaco ha evidenziato "una forte incongruenza: nel weekend di Carnevale ambrosiano siamo pieni di gente, circa 2mila persone  con il 70% delle seconde case aperte. Non si può sciare ma gli spostamenti ci sono con gite e assembramenti, che non ci sarebbero con le divisioni di un comprensorio sciistico. La montagna deve essere ascoltata".

All'appello ha risposto presente anche San Domenico, in modo virtuale "visto che non possiamo aprire" dicono.  "San Domenico Feel the nature si era organizzata al fine di garantire la massima sicurezza e il rispetto di tutte le misure anti Covid-19, essendo disposta a ridurre significativamente il numero di visitatori per evitare assembramenti e inutili code. Ci sarebbe anche stato il posteggio per tutti. Insomma, situazione ben diversa da quella che possiamo vedere in qualunque centro commerciale o attività attualmente aperta, - dicono - Eravamo pronti, avendo già sostenuto tutti i costi connessi alla predisposizione della stazione all'apertura al pubblico, fra personale, energia, settimane di lavoro". Tutto fermo, all'improvviso: "La montagna è vita e non deve essere lasciata morire".

Il primo anticipo di sostegno economico dovrebbe essere realtà nei prossimi giorni, come ha dichiarato il governatore Alberto Cirio: "Nei prossimi giorni daremo il via libera a un primo anticipo del nostro bonus montagna che stanzia in tutto più di 20 milioni di euro. 5,3 milioni per i gestori degli impianti di risalita, 1.500 euro per le agenzie di viaggi e un bonus fino a 2.000 euro per i maestri di sci. Ma è fondamentale che il nuovo Governo attivi al più presto i ristori e gli indennizzi dopo l’ennesima falsa partenza dei giorni scorsi, arrivata a meno di 12 ore dalla riapertura prevista degli impianti".

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