Lago Maggiore, preoccupazione per la discesa del livello delle acque
L'allarme lanciato dai sindaci di Baveno e Verbania
Forte preoccupazione per le conseguenze dell'abbassamento dei livelli delle acque del lago Maggiore che negli ultimi due mesi ha perso due metri d'acqua. A lanciare l'allarme sono la sindaca di Verbania, Silvia Marchionini e il sindaco di Baveno, Alessandro Monti, che temono ripercussioni drammatiche per il commercio, l'economia, il turismo e la viabilità.
"A causa del basso livello delle acque del lago Maggiore, - denunciano Silvia Marchionini, sindaca di Verbania e Alessandro Monti, sindaco di Baveno - si è già ridotto a 100 quintali (rispetto ai normali 440) il peso massimo complessivo a pieno carico degli automezzi ammessi a bordo dei traghetti della Navigazione Lago Maggiore. Se i livelli scenderanno rispetto a quelli attuali - continuano i sindaci - di altri 11 cm la portata dei traghetti diminuirà a 20 quintali, se di altri 25 cm si dovranno fermare alcuni tipi di traghetti. Si sono persi ben due metri di livello del lago negli ultimi due mesi.
Una situazione - sottolineano i due sindaci - che si profila altamente problematica, con possibili conseguenze drammatiche per il commercio, il turismo, l’economia locale e gli spostamenti dei cittadini. Basti pensare che negli ultimi due mesi la Navigazione Lago Maggiore segnala un dimezzamento degli utenti.
Il lago in secca, - continuano i primi cittadini - significa imbarcazioni che non approdano, perdite economiche e di lavoro per i cantieri nautici, danni all'ecosistema naturale lacustre, meno presenze turistiche.
È evidente - dichiarano Monti e Marchionni - che la sperimentazione del Consorzio Ticino (lunga ormai un decennio!) ha fallito. Forse è ora di modernizzarci, - continuano i sindaci - predisponendo modelli matematici che prevedano come ripartire l'acqua del lago coinvolgendo anche la parte Svizzera.
Ribadiamo che gli amministratori locali - spiegano i due primi cittadini - e le forze economiche del territorio non possono essere lasciati soli. Noi la battaglia la stiamo conducendo da tempo,- aggiungono i sindaci - come già più volte ricordato anche agli organi d’informazione nazionali in queste ore.
Ribadiamo - proseguono Monti e Marchionini - che non c’è davvero un luogo reale di confronto con l’autorità di Bacino e non esistono solo gli interessi agricoli e industriali ma anche quelli turistici e del trasporto locale nel nostro bacino. Per questo - dichiarano Monti e Marchionini - chiediamo che i livelli istituzionali, a partire da quelli regionali, ad oggi in silenzio, se ne occupino davvero, e non solo a parole, a partire dall’assessore regionale all'ambiente Matteo Marnati e dal consigliere regionale nel nostro territorio Alberto Preioni.
Il turismo - concludono i due sindaci - è programmazione, accoglienza, cosa deve ancora succedere perché la Regione Piemonte decida almeno di convocare un tavolo urgente?"