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Verbano Cusio Ossola

Nasce in Ossola il primo tè "made in Italy"

La prima grande piantagione di tè italiana si trova a Premosello Chiovenda. Ma come si coltiva il tè nel Vco? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Zacchera, titolare con il padre, Paolo, dell'azienda floricola Compagnia del lago

La prima grande piantagione di tè in Italia si trova in Ossola, più precisamente a Premosello-Chiovenda, dove nel 2017 l'azienda floricola Compagnia del Lago di Verbania ha dato il via a quella che oggi è diventata la seconda piantagione di tè più grande d'Europa, dopo quella delle Azzorre (Portogallo).

Ma come si coltiva il tè nel Vco? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Zacchera, titolare con il padre, Paolo, dell'azienda Compagnia del lago, che ha raccontato a NovaraToday la nascita di questo progetto innovativo: portare una nuova coltura in Ossola, producendo un tè biologico nel rispetto dell'ambiente.

Come e quando è nata l'idea di coltivare il tè nel Vco?
"Il progetto nasce nel 2017 dall'iniziativa di Paolo Zacchera, mio padre, che fa il mestiere del floricoltore dagli anni '80. Come azienda floricola producevamo già piante di Camellia Sinensis (nome botanico della pianta da tè), che vendevamo principalmente all'estero. Poi nel 2017 abbiamo cominciato a coltivare le prime piante in Ossola, dove avevamo già alcuni terreni, con un avanzo di piante in stock". 

E perchè proprio in Ossola?
"La nostra azienda, Compagnia del Lago, è organizzata su tre siti aziendali, due a Verbania e uno, appunto, a Premosello. L'area in cui sorge la piantagione si trova all'interno di una zona protetta, ai confini con il Parco Nazionale Val Grande, in cui ci sono una serie di vincoli di carattere naturalistico tali per cui su quei terreni non era possibile fare altre coltivazioni. La piana dell'Ossola, inoltre, alla fine si è rivelato un luogo adatto a questo tipo di coltivazione, anche per la presenza, mai così utile come quest'anno, di acqua molto pura, con caratteristiche chimiche adeguate alla coltivazioni, grazie ad una sorgente naturale che scende dalle montagne".

Come si coltiva il tè in Ossola? Il clima è adatto?
"All'inizio è stato un vero e proprio esperimento perchè in inverno c'è molta ombra. Non eravamo certi che le piante in quel luogo sarebero sopravvissute all'inverno. Abbiamo quindi iniziato con un piccolo lotto di 500 piante, poi la risposta è stata positiva e negli anni successivi abbiamo ampliato la piantagione, che oggi conta circa 20mila piante, per un totale di due ettari.
Alla fine il clima si è rivelato adatto, uno degli effetti collaterali del cambiamento climatico probabilmente. Stanno infatti nascendeo a livello europeo una serie di iniziative analoghe anche a latitudini dove fino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile pensare di coltivare il tè. Ovviamente in questi casi, la stagione di raccolta si riduce e la produzione è più ridotta.

Quest'anno abbiamo iniziato la raccolta tra la fine di aprile e l'inizio di maggio, e si è protratta fino a settembre. La raccolta è fatta a mano, per garantire la miglior qualità e perchè non potendo essere competitivi sul prezzo, abbiamo deciso di puntare sulla qualità, oltre che sulla tracciabilità. Il fatto di poter garantire tracciabilità e condizioni di lavoro dignitose è un valore aggiunto per il nostro prodotto. Raccogliamo la gemma apicale e le due prime foglie".

Che varitetà di tè producete?
"Più che di varietà parlerei di origine. Il 90% delle piante ottenute da seme e i primi semi vengono dalla Turchia, vicino a Trebisonda, nel nord est del paese. Abbiamo scelto queste piante perchè erano più resistenti delle altre al freddo".

C'è mercato per il tè made in Italy?
"Sono contento di poter dire di sì. La nostra tradizione è nella coltivazione di piante, ma non si può dire altrettanto della produzione di tè. L'anno scorso per accelerare lo sviluppo del tè italiano abbiamo deciso di fare una partnership con La via del tè di Firenze, il più importante distributore di tè in Italia: tutto il tè che noi produciamo lo inviamo a Firenze, loro si occupano del confezionamento e della vendita, una parte del tè confezionato torna poi da noi per la vendita sul posto.
L'anno scorso non avevamo nessun dato su quella che sarebbe stata l'effettiva richiesta del prodotto. L'obiettivo di quest'anno è quindi quello di determinare l'interesse da parte del consumatore di una tale tipologia di tè. Quest'anno abbiamo prodotto quattro tipologie di tè (tè verde puro Assolo, tè verde mischela Aria, tè nero puro Notturno e tè nero miscela Sintonia). I due tè puri hanno avuto notevole successo, a un certo punto abbiamo dovuto bloccare le prenotazioni perchè avevamo esaurito il prodotto. Quest'anno abbiamo prodotto 100 chili di tè, il prossimo anno contiamo di produrne 150 chili".

Quali sono i progetti per il futuro?
"Dal 2023 la piantagione potrà essere visitabile: ci stiamo organizzando con La via del tè per organizzare, dalla prossima primavera, delle visite guidate con due formule: visita alla piantagione con degustazione e visita alla piantagione con degustazione e raccolta del tè.
La nostra ambizione, inoltre, un'idea diciamo un po' 'romantica', è che altri soggetti possano essere interessati a coltivare e produrre tè in Ossola, creando una sorta di consorzio per condividere strumenti e macchinari di produzione, così che in futuro,magari, l'Ossola possa essere conosciuta per il tè come la Val di Non lo è per le mele".


 

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