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Verbano Cusio Ossola

Rete di spaccio nei boschi: una persona arrestata e altre tre ricercate in tutta Europa

Intervento dei militari di Verbania, lo spaccio avveniva proprio nei boschi del Verbano vicino al fiume Toce

Hanno spacciato per mesi nei boschi del Verbano, precisamente nell’area adiacente al fiume Toce e alla stazione ferroviaria di Candoglia-Ornavasso, creando una vera e propria rete. Alle prime ore di questa mattina, 31 marzo, i carabinieri della sezione Operativa di Verbania, hanno messo in atto l’ordinanza di custodia cautelare voluta dal Gip di Verbania nei confronti di quattro persone sudafricane, accusate di spaccio al dettaglio di cocaina, eroina e hashish. 

Uno dei destinatari del provvedimento restrittivo è stato localizzato a Rozzano in un appartamento, mentre gli altri tre soggetti, di età compresa tra i 26 e 30 anni, sono tuttora ricercati, anche a livello europeo. Le indagini, condotte negli ultimi mesi, sono partite a seguito di numerose segnalazioni che indicavano presenze anomale nei boschi nella zona indicata.

 I carabinieri hanno inizialmente fatto dei controlli a persone che si addentravano nei boschi o che si fermavano a bordo della strada che collega Candoglia con Albo. Subito è parsa chiara la ragione di quell’anomalo via-vai: acquirenti di sostanze stupefacenti, che puntualmente venivano fermati e trovati in possesso delle “note” sostanze: dalla cocaina, all’hashish e talvolta anche eroina. 

La svolta alle indagini è avvenuta una sera di fine gennaio, quando i carabinieri hanno fermato nella zona sospetta un’auto, dove a bordo c’erano i quattro nordafricani. I giovani sono stati controllati e perquisiti a fondo ma non avevano sostanze illecite. Ai militari però non sono sfuggiti due dettagli: un vecchio cellulare cui arrivavano chiamate di numero non registrati una dopo l’altra e le scarpe e i vestiti dei quattro sporchi di terra e fango. I quattro sono stati portati in caserma, fotosegnalati e rilasciati. 

Da lì a distanza di qualche giorno è però emerso che ci si trovava di fronte al gruppo che da tempo smerciava droga lungo i sentieri del bosco. Grazie infatti ai tabulati telefonici sono stati individuati una lunga lista di acquirenti, molti dei quali erano stati già fermati in possesso di droga per uso personale. Convocati e interrogati, i vari clienti hanno riconosciuto in foto gli spacciatori, descrivendo nel dettaglio le modalità dello scambio, sempre preceduto da una prenotazione “telefonica”. I vari elementi a carico dei quattro sono così stati raccolti dai militari dell’arma e rappresentati al Pubblico Ministero della Procura di Verbania che a sua volta ha chiesto e ottenuto l’arresto dei presunti “spacciatori” al Tribunale di Verbania. 

Dopo il loro rintraccio di fine gennaio, i quattro hanno abbandonato l’attività di spaccio nei boschi di Candoglia. Uno di loro, il 27enne arrestato, è ritornato nell’hinterland di Milano dove è stato raggiunto a casa della compagna, dai carabinieri che lo hanno condotto in carcere a San Vittore, in attesa di essere interrogato. Gli altri tre sono al momento irreperibili, e non si esclude una loro fuga all’estero, motivo per cui verrà emesso nei loro confronti un mandato di arresto europeo.

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