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Mottarone, rimossa la cabina precipitata: i resti "agganciati" dall'elicottero dei vigili del fuoco

L'intervento si è svolto lunedì mattina. Presenti sul posto, oltre ai vigili del fuoco e ai carabinieri, anche la sindaca di Stresa e la procuratrice di Verbania

E' stata rimossa nella mattinata di oggi, lunedì 8 novembre, la cabina della funivia del Mottarone, precipitata nel tragico incidente dello scorso 23 maggio, in cui hanno perso la vita 14 persone.

L'intervento è stato preceduto da settimane di lavoro in quota da parte dei vigili del fuoco, che dopo aver sezionato ed imballato nei giorni scorsi le parti della cabina, sabato mattina hanno rimosso le parti trasportabili con gli automezzi 4X4 e successivamente sono stati tolti dall'area del cantiere tutti i materiali che avrebbero potuto risultare d'intralcio al trasporto con l'elicottero. Impegnati 35 vigili del fuoco, coordinati dal comandante provinciale Roberto Marchioni, tra specialisti in manovre su corda, piloti dei due velivoli, esperti motoristi di bordo e squadre ordinarie. 

Rimossa la cabina precipitata sul Mottarone: le foto

I resti della cabina (carrello e testa fusa), "imballati" e ricoperti con un telo bianco, sono stati trasportati dal naxi elicottero Erickson S64, partito da Cuneo, al campo sportivo di Gignese, dove sono stato poi prelevati da un camion e portati in un capannone presso la sede della Provincia di Verbania. Un altro elicottero dei vigili del fuoco, AW139 partito da Malpensa, ha poi recuperato i pezzi rimasti (la copertura e la parte inferiore) in vetta, anche questi portati a Gignese e poi al capannone individuato presso la Provincia di Verbania. 

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e ai carabinieri, erano presenti anche la sindaca di Stresa Marcella Severino e la procuratrice della Repubblica di Verbania Olimpia Bossi.

Dall’11 ottobre i vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente ogni giorno con squadre di 15 operatori per consentire il recupero, procedendo prima alla immobilizzazione di tutti i componenti della cabina, anche per tutelare le esigenze peritali. Successivamente è stato separato il corpo della cabina stessa dalla struttura in sospensione, immobilizzando il carrello principale, liberato con il taglio del tronco dell’albero nel quale si era conficcato durante la caduta. Irrigidita tramite strutture metalliche realizzate sul posto, la cabina è stata preparata per il trasporto, proteggendo le componenti idrauliche ed elettriche con coperture in materiale plastico.
 

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